Aumentano le pensioni sociali ogni sei mesi la scala mobile di Gian Carlo Fossi

Aumentano le pensioni sociali ogni sei mesi la scala mobile Annuncio del ministro Scotti alle commissioni del Senato Aumentano le pensioni sociali ogni sei mesi la scala mobile Il decreto comprenderà anche un aumento di 20 mila lire per i pensionati al minimo con più di 15 anni di contributi e la parificazione del trattamento minimo dei lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti) con quello dei lavoratori dipendenti - Perplessità del sindacato su un provvedimento-stralcio al posto della riforma > j denza del vicesegretario Do- ROMA — Le pensioni sociali aumenteranno, con decorrenza dal primo gennaio 1980. L'annuncio è stato dato dal ministro del Lavoro. Scotti, alle commissioni Lavoro e Sanità del Senato, che stanno discutendo su alcuni decreti stralciati dalla legge finanziaria. Gli aumenti annunciati da Scotti sono i seguneti: Oper coltivatori diretti, artigiani e commercianti parificazione dei minimi a quelli dei lavoratori dipendenti a partire dai 1 luglio 1980: aumento di 20 mila lire per i pensionati che hanno più di 15 anni di contribuzione effettiva e che siano al minimo di pensione a parire dal 1 luglio 1980: aumento di 20 mila lire per le pensioni sociali a partire dal 1 gennaio 1980: Ola scala mobile per tutte le pensioni Inps scatterà ogni sei mesi anziché ogni anno. Le forze politiche erano già orientate in questo senso. Anche i sindacati, dopo un veto assoluto a qualsiasi ipotesi di stralcio, stanno rivedendo il ! loro atteggiamento: la diffu| sione di un loro documento i sulle pensioni, attesa per ieri ■ è stata rinviata di uno o due giorni per consentire una ; pausa di riflessione, anzi un 1 ripensamento. La de ha preso posizione ieri al termine di una lunga riu nione svoltasi sotto la presi nat-Cattin e con l'intervento del ministro Scotti del sen. Ferrari Aggradi e dell'on. Cabras dei responsabili degli uffici competenti, dei rappresentanti dei gruppi parlamentari. Si e constatato — informa un comunicato — che l'esame del disegno di legge per la riforma generale delle i pensioni «durerà alcuni mesi e perciò si rileva la necessità di introdurre emendamenti nel decreto di finanziamento in discussione al Senato e. in particolare, nella parie economica-. Gli emendamenti proposti dalla de sono sostanzialmente quelli annunciati più tardi dal ministro Scotti alle commissioni del Senato. Sulla stessa linea si è schierato anche il pei (sua è la proposta iniziale di un decreto-stralcio). con un ventaglio di proposte simili a quelle della de: l'aumento dei minimi a 154.600 lire mensili e delle pensioni sociali a 122.350 per i non coniugati e a 97.350 per i coniugati: la semestralizzazione della scala mobile: un ulteriore aumento di 30.000 lire per i lavoratori con più di 15 anni di contribuzione e per gli invalidi civili. In questo quadro ben preciso si inserisce una posizione contraddittoria non ancora del tutto definita, del sindacato. Ancora una volta le tre confederazioni non si sono trovate d'accordo sulla strategia da seguire: la Cgil è favorevole allo stralcio, la Cisl e la Uil sono contrarie. In una riunione tenuta dalla segreteria mercoledì sera era prevalsa una posizione di chiusura. «Il sindacato — aveva dichiarato il segretario confederale della Uil Larizza — non si associa alla tesi di coloro che vogliono lo stralcio dalla riforma generale delle parti relative agli aumenti delle pensioni minime e sociali e alla semestralizzazione della scala mobile dei pensionati. La segreteria ha respìnto qualsiasi tipo di stralcio e di scorporo, perché c'è il fondato sospetto che in questo caso la riforma vera e propria venga spostata a tempi lunghissimi-. Nella stessa seduta, esponenti della Cgil. soprattutto il segretario confederale Vercelli, avevano sostenuto la tesi del tutto opposta. Il «no» del sindacato ha provocato una serie di reazioni a livello politico. Numerosi contatti si sono susseguiti tra le centrali confederali e le segreterie dei partiti, in specie della de e del pei. Il documen to sindacale ormai pronto e stato fermato ed un gruppo di lavoro sta procedendo alla sua rielaborazione. La linea negativa è stata attenuata. Il nuovo documento ribadirà l'esigenza di una rapida approvazione dell'intero dise gno di legge di riforma del si stema pensionistico, ma non escluderebbe l'ipotesi — dato il rischio di lunghi ritardi — di uno stralcio che, oltre agli aumenti, dovrebbe comprendere -altri importanti e urgenti aspetti della riforma-. Gian Carlo Fossi

Luoghi citati: Roma, Vercelli