Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest di Bernard Guetta

Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest Risoluzione al vertice di Vienna dell'Internazionale Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VIENNA — Dopo 36 ore di riunioni, la conferenza dei partiti socialisti e socialdemocratici si è conclusa mercoledì a Vienna: in margine a essa il cancelliere Kreisky ha informato il capo del partito laborista israeliano. Shimon Peres. degli incontri avuti domenica scorsa a Riad con Arafat e con i dirigenti sauditi. Questi ultimi, ha osservato, auspicano un'accelerazione del processo di pace nel Vicino Oriente, preoccupati dalla spinta sovietica e dalle minacce che credono di identificarvi per la loro sicurezza. Negli ambienti vicini a Kreisky si conferma d'altra parte che i ministri degli Esteri delle quattro potenze alleate sono stati invitati a partecipare il 15 febbraio prossimo alle cerimonie per il 25" anniversario della firma del trattato che. nel 1955. mise fine all'occupazione dell'Austria. Se l'iniziativa avrà seguito, i festeggiamenti potrebbero essere l'occasione per importanti contatti. I partiti aderenti all'Internazionale socialista avvieranno una serie di consultazioni a Washington e a Mosca per tentare di migliorare i rapporti fra le superpotenze e ridurre la tensione internazionale. Non si tratta per ora che di una decisione di massima (l'unica che sia stata presa al vertice di Vienna) e le persone per queste missioni non sono state scelte. Non e stata neppure fissata una scadenza per l'avvio di queste iniziative. Per ora attira l'attenzione l'insistenza dei dirigenti socialisti nel sottolineare che la crisi afghana non è nè la sola nè la più grave di quelle che minacciano la stabilita internazionale. Nel comunicato finale della conferenza la condanna dell'intervento sovietico e la richiesta di ritiro delle truppe non occupa infatti che il secondo posto. Deliberatamente il primo è stato riservato alla .grande preoccupazione suscitata dall'evoluzione delle relazioni internazionali», segnata da quattro elementi negativi. Anzitutto «una tendenza al confronto che ha sostituito la volontà di collaborazione pacifica». Poi il «pericolo» nel quale si trova il processo di distensione «gradualmente degradato dai nuovi sviluppi nel, campo dei mìssili a media gittata» e peggiorato dalla mancata ratifica a Washington del trattato Salt-2. Inoltre la «nuova accelerazione» della corsa agli armamenti. E infine lo «sviluppo delle tensioni» di cui è attualmente portatore l'attuale stato dei rapporti Nord-Sud. che «non dorerebbe più essere determinato da con sìderazion i stra tegiche... ma fondato sul concetto di un nuovo ordine economico intemazionale». E' chiaro che all'Internazionale socialista le responsabilità dell'Est e dell'Occidente sembrano equivalenti. E' quindi in veste di moderatore^ investito degli interessi della distensione «alla quale non esiste un'alternativa razionale», che l'Internazionale desidera agire subito. In questo spirito ha definito «essenziale» l'uso di tutte le occasioni di dialogo, il ritiro delle truppe russe dall'Afghanistan, l'impegno alla preparazione della conferenza di Madrid e l'esame della proposta sovietica di una conferenza europea sull'energia, il rilancio del negoziato sui missili a media gittata e il rapido avvio del negozialo Salt-3. Bernard Guetta Cop> righi 1 a* Monde e per l'Italia La Stampa ertice di Vienna dell'Internazionale Dai socialisti mediazione per il dialogo tra Est e Ovest Risoluzione al v

Persone citate: Arafat, Kreisky, Shimon Peres