Riesplode lo scontro tra Craxi e Signorile

Riesplode lo scontro tra Craxi e Signorile Riesplode lo scontro tra Craxi e Signorile ROMA — Mentre tutta l'attenzione era concentrata sulla de, «l'obbiettivo» politico ha fatto ieri un brusco spostamento su due diversi «scenari»: la Presidenza della Repubblica e il psi. Al Quirinale, Cossiga ha avuto ieri un colloquio di un'ora con Pertini. Si è discusso anche del «caso Eni» e, in particolare, della sorte di Mazzanti. Il presidente del Consiglio avrebbe comunicato al Capo dello Stato che Mazzanti non tornerà alla guida dell'Eni. Cossiga avrebbe spiegato a Pertini i motivi che sconsigliano, in linea di massima, anche un rinvio della decisione, per la quale sono decisamente schierati il ministro Lombardini, la segreteria de, Craxi e il pri. Per il rinvio, si batte in queste ore il vice-segretario del psi Claudio Signorile, il quale si era recato mercoledì mattina a Palazzo Chigi per sollecitare a Cossiga la conferma di Mazzanti. Ma con Cossiga aveva parlato, poco prima, proprio Bettino Craxi: il leader del psi, d'accordo con la stragrande maggioranza delle forze politiche, aveva avanzato al presidente del Consiglio una richiesta esattamente opposta a quella del suo «vice». Vista perduta (almeno cosi sembra; niente e nessuno può escludere un colpo di scena) la sua battaglia, Signorile avrebbe chiesto un rinvio della decisione del governo. La vicenda Mazzanti. comunque si concluda, ha sicuramente riacceso i contrasti nel psi sia per il problema della crisi di governo sia per gli organigrammi interni. Il fragile compromesso raggiunto il mese scorso al Comitato centrale tra i sostenitori di Craxi e il «cartello» (in verità né unito né unanime) delle sinistre è dunque saltato prima del previsto. E' riesploso, durissimo, lo scontro Craxi-Signorile. Il vice-segretario ha inviato una lettera al leader del partito con la quale protesta, ufficialmente e duramente, per le iniziative anti-Mazzanti assunte dallo stesso Craxi e dall'«Avanti!». Signorile chiede che venga subito convocata la direzione del partito, che Craxi ha rinviato. Precisa che. sulla vicenda Eni, «tutte le iniziative sono state prese solo a titolo personale». Il senso di questa affermazione è pesante: vuol dire che quel che dice e fa il segretario non equivale a quel che dice e fa il psi. Per ora, Craxi ha evitato una «formalizzazione» delle nuove fiammate polemiche non convocando la direzione, da tempo prevista per oggi e rinviata «sine die». Ma il fuoco ha ormai travolto le ceneri e le sinistre hanno già riaperto una battaglia che potrebbe agganciarsi alla richiesta di un voto di sfiducia al governo sollevata proprio ieri dal leader del pdup Lucio Magri. Tensione, dunque, anche se è ormai chiaro che i due maggiori partiti, la de e il pei, per ragioni diverse ma converLuca Giurato (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

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