«Sacharov a Gorkij è come in prigione non solo al confino»

«Sacharov a Gorkij è come in prigione non solo al confino» La moglie telefona a Firenze «Sacharov a Gorkij è come in prigione non solo al confino» FIRENZE — Nina Harkevitch, la dottoressa fiorentina di origine russa amica della famiglia Sacharov, ha ricevuto ieri una drammatica telefonata di Yelena Sacharova, la quale ha precisato alcune circostanze dell'arresto del marito e della sua attuale vita a Gorkij. «E' una menzogna che ad Andrei] Sacharov sia stata proposta dalle autorità sovietiche la scelta tra Parigi e Gorkij. Mio marito è stato arrestato per strada, poi io ho potuto raggiungerlo e siamo stati inviati subito a Gorkij: questo in violazione dell'articolo 160 della Costituzione sovietica». Yelena Sacharova telefonava da una località, che non ha precisato, diversa da Mo¬ sca e da Gorkij. La conversazione è stata lunga e si è svolta in russo. All'amica Harkevitch, che aveva organizzato i suoi viaggi in Italia nel '75, nel '77 e nel '79 per le cure e gli interventi agli occhi presso la clinica di Siena, la signora Sacharova ha detto di nonaver ricevuto una lettera, che pure le era stata spedita, e che a suo marito non sono stati consegnati «né un telegramma, né una lettera, né un messaggio dei tanti indirizzatigli, mi si dice, da tutto il mondo, e questo in violazione dei diritti umani e civili». «Si dice che lui è stato mandato al confino, ma in realtà non è un confino, praticamente è una prigione all'interno di una casa: all'ingresso dell'abitazione c'è una sentinella. Vorrei ricordare che le innumerevoli persone che sono condannate al confino — ha spiegato la signora Sacharova — possono ricevere posta, pacchi e anche visite di amici. Mio marito e io possiamo ricevere soltanbto la visita di tre donne che sono parenti». La dottoressa Harkevitch ha riferito che Yelena Sacharova ha invitato a mandare proteste per l'arresto del marito direttamente al Soviet supremo o a Gromyko o a Breznev, «perché per tutti gli altri ogni azione non è molto efficace»: «Yelena Sacharova mi ha detto che è molto importante la partecipazione e la protesta per questa vicenda di tutto il mondo scientifico: è più importante la protesta del mondo scientifico di quella del settore politico». «Io chiedo — ha detto la signora Sacharova all'amica fiorentina — che mio marito, Premio Nobel per la pace, venga reintegrato nei suoi diritti e nella sua libertà oppure che venga mandato via dal-, l'Unione delle repubbliche sovietiche; non può essere tenuto cosi, imprigionato in casa, in contrasto con qualunque principio civile e qualsiasi legge».

Luoghi citati: Firenze, Italia, Parigi