L'epatite a Milano paura nelle scuole

L'epatite a Milano paura nelle scuole Registrate molte assenze L'epatite a Milano paura nelle scuole Cinque casi in una elementare, sei in un altro istituto - L'assessore alla Sanità dice: «L'allarme è ingiustificato» MILANO — E' stata disinfettata ieri la scuola elementare di via Gentilino, dove il 29 dicembre scorso e il 4 febbraio sono stati complessivamente registrati all'ufficio d'igiene cinque casi di epatite virale. Dopo i sei bambini che di recente si sono ammalati del medesimo virus nella scuola di via Cesalpino, a Precotto, la paura dell'epatite sta dilagando in tutti gli istituti cittadini: è sufficiente un qualsiasi disturbo intestinale o una banale nausea per far temere di essere contagiati. Le assenze da scuola dei piccoli trattenuti da genitori in apprensione, diventano numerose e sempre più frequenti. Spiega l'assessore comunale alla Sanità, dottor Sirtori. che un tale livello di allarme è del tutto ingiustificato, «in quanto i casi registrati quest'anno rientrano nella media abituale». In altre parole confrontando la situazione di oggi con i dati del passato, non risulta nessuna variazione statistica, né in peggio né in meglio. L'epatite virale è una malattia la cui denuncia all'ufficio d'igiene è obbligatoria. H che non significa affatto che tutti ottemperino alla disposizione: secondo quanto emerge dalle cifre ufficiali, comunque, i casi di epatite, nel capoluogo lombardo, si aggirerebbero, ogni anno, intorno agli ottocentocinquanta. «Una quantità — commenta il dottor Sirtori — che è, più o meno, la stessa in ogni città europea con un numero di abitanti pari a! nostro». Il metodo di prevenzione più efficace — affermano concordi i medici — consiste in una rigorosa igiene personale. L'epatite si distingue in «infettiva» e «da siero»; la prima si propaga per via orofecale (compresa l'ingestionedi liquidi e cibi contenenti il virus, e la puntura di insetti che per qualche ragione abbiano toccato persone contaminate); il secondo tipo, invece, proviene esclusivamente da contatto o inoculazione di materiale da trasfusione, o sangue, infetti. Per quest'ultimo tipo, dovrebbe presto essere posto in vendita un vaccino, realizzato dal dottor Sabin (lo stesso che, contro la poliomielite, scopri l'unico siero efficace, e nel nostro paese adottato dopo molte polemiche). Di per sé, sempre secondo il parere dei sanitari, la vita in comune non allarga la possibilità di contagio: purché in ogni momento sussista pulizia rigorosa di persone e ambienti. In via Precotto e in via Gentilino — nelle cui scuole si sono verificati i casi di epatite «infettiva» — sono state trattate con gammaglobuline tutte le persone che avevano avuto contatti con i piccoli malati. Ricche di anticorpi, le sostanze garantiscono immunità dal contagio per circa otto settimane. Inoltre, precisa l'ufficio d'igiene, al fine di rilevare eventuali infezioni in incubazione, allievi, inse¬ gnanti e dipendenti sono stati sottoposti alla transaminasi. uno specifico esame che permette di individuare immediatamente l'eventuale presenza del virus. Per quanto riguarda la chiusura dell'edificio di via Gentilino, avvenuta ieri, questa è dovuta principalmente all'assenza in massa dei piccoli scolari, trattenuti a casa dai timori dei familiari. I lavori di disinfezione e ripulitura dei locali si sarebbero potuti eseguire senza sospendere le lezioni: in un edificio deserto, sono stati ultimati con maggiore facilità. o. r.

Persone citate: Sabin, Sirtori

Luoghi citati: Milano