Coloni selvaggi cacciati dall'esercito israeliano

Coloni selvaggi cacciati dall'esercito israeliano Nonostante un'accanita resistenza Coloni selvaggi cacciati dall'esercito israeliano NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — L'esercito israeliano ha dovuto intervenire per sloggiare con la forza gli ultimi coloni di Eilon Moreh e i loro sostenitori che — nonostante gli impegni ed i rinvìi — non hanno voluto lasciare domenica le roulottes e le case prefabbricate per trasferirsi nel vicino centro predisposto di Jabal Kabir che non si trova su terreni di proprietà privata. E' stata una lunga e drammatica operazione che si è protratta dalle prime ore del mattino a mezzanotte. Molte decine di soldati e di soldatesse hanno partecipalo all'operazione, cercando di persuadere i coloni che opponevano un'accanita resistenza alle forze dell'ordine, contrastando palmo a palmo il compito dell'esercito e provocando con ogni genere di insulti. L'ultimo gruppo di resistenti era rafforzato da numerosi estremisti del movimento Kach del rabbino Meir Kahana che rincuoravano i ribelli cercando di mettere alla prova l'autocontrollo delle truppe. Sono state fermate numerose persone, poi rilasciate. Naturalmente gli ultimi resistenti sapevano di non aver alcuna possibilità di rimanere sui luoghi, ma hanno voluto drammatizzare fino all'estre mo la vicenda per sottolinea re la protesta e il dissenso pri ma di esser trasferiti in una località vicina. Anche l'episodio dell'ornici dio dello studente ebreo a He bron, i cui uccisori non sono ancora stati trovati, minaccia di accrescere la tensione tra ebrei ed arabi nell'area e di portare a nuovi provvedimenti che diventano provocatori. I ministri del partito nazionalreligioso. tra cui Joseph Burg. hanno chiesto l'esproprio di terre arabe per un'ampliamento dell'area di Kiryat Arba, adiacente a Hebron, e anche il diritto di rioccupare gli edifici di proprietà ebraica nella città di Hebron (dove nel 1929 erano stati trucidati 67 ebrei) per riaffermare il dirit to ebraico di abitare nella cit tà e per «dare una risposta sionista all'uccisione dello studente Jehoshua Sioma». R-r.

Persone citate: Eilon, Jehoshua Sioma, Joseph Burg, Meir Kahana