Capo del Gommando di Gafsa descrive i campi d'addestramento di Cheddafi
Capo del Gommando di Gafsa descrive i campi d'addestramento di Cheddafi Ora anche l'opposizione si stringe attorno al leader tunisino Capo del Gommando di Gafsa descrive i campi d'addestramento di Cheddafi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TUNISI — C'è «guerra dell'etere» fra Tunisia e Libia. Radio Tripoli parla di insurrezione in Tunisia, estesasi da Gafsa a Sfax ed altre città del Sud. dove sono intervenute truppe francesi (notizie definite «assurde e istericlie» da un portavoce governativo): la televisione tunisina diffonde da quattro giorni interviste con i membri del commando che hanno attaccato Gafsa. Da questa battaglia radiofonica risulta un fatto: che in Libia vi sono campi d'addestramento per guerriglieri di vari Paesi, che vanno poi a combattere su vari fronti nel mondo. Ce n'è uno. secondo un prigioniero, a Tripoli stessa, un altro a 25 chilometri dalla capitale, un terzo a Homs. a 450 chilometri da Tripoli. Il numero di guerriglieri varia da un campo all'altro: i tunisini interrogati parlano di 100-400 persone, compatrioti, marocchini, algerini, egiziani, sudanesi, siriani, sahraui, pakistani, indiani, addestrati con un corso di tre mesi da istruttori libici, sovietici e cubani. La destinazione è generalmente il Medio Oriente. Uno dei presunti capi del commando, Ezzedine Cherif. ha affermato di essere andato in Libano nel 1975. dove gli è stato chiesto di realizzare trasmissioni per la Voce del mondo arabo destinate all'opposizione tunisina. Secondo Cherif. l'operazione di Gafsa è stata decisa nel gennaio del 1978. e doveva costituire la prima fase di un «lavoro rivoluzionario» per «rovesciare il regime tunisino». Gli istruttori libici avrebbero assicurato i membri de! commando che la popolazione locale era «pronta ad unirsi ai combattenti», e che. dopo la conquista di Gafsa. il governo di Tripoli avrebbe fornito aiuti logistici diretti alla rivolta. La dichiarazione di Cherif. secondo la quale sovietici e cubani parteciperebbero all'addestramento di terroristi in Libia, è ritenuta particolarmente interessante dagli ambienti politici. Dopo l'intervento sovietico in Afghanistan, il presidente Bourghiba. pur condannando l'operazione, aveva affermato che il suo Paese avrebbe mantenuto rapporti d'amicizia e cooperazione con Mosca. Ieri un alto rappresentante politico tunisino ha dichiarato: «/ nostri amici sovietici dovrebbero diffidare della politica di Gheddafi. un uomo pericoloso per la pace nel mondo a causa della sua politica avventuristica, che contribuisce a deteriorare le relazioni fra grandi potenze e la distensione». Questo mònito potrebbe preludere a nuovi sviluppi di¬ plomatici. L'operazione di Gafsa, però, sembra aver influito soprattutto sul piano interno, generando una vera mobilitazione dell'opinione pubblica contro la Libia, e modificando la scena politica attuale. La maggior parte delle personalità che oggi stanno al di fuori del sistema, o addirittura lo combattono da un'opposizione «legale», si sono dichiarate disposte a cancellare il passato, dimenticando gli insulti rivolti loro ancora recentemente dal premier Nouira. e dicendosi pronti a «di?7ien(icare rancori e dissensi ora che la patria è in pericolo». Balli Ladgham, secondo «combattente supremo» dal '56 al '70. va oltre: «In un momento cosi difficile, se il presidente ritiene die io possa es¬ sergli utile, risponderò alla sua chiamata». Ahmed Hestiri. leader dei socialdemocratici, dichiara che «contribuirà al consolidamento del fronte interno sul piano politico, economico e sociale»; i comunisti e il Movimento per l'unità popolare fanno appelli alla «mobilitazione di tutte le forze patriottiche» e ad una «vera solidarietà popolare». Anche l'ex ministro degli Esteri Moliammed Masmoudi. che ha sempre vantato amicizia con Gheddafi. ritiene che occorra serrare i ranghi intorno al capo dello Stato per «sbarrare la strada a qualsiasi intervento straniero». E persino gli integralisti condannano l'intervento libico. M. Deure e J. Saia/in ('(>;>>ridili li Mondi' e per l'Italia I .a Stampa
Persone citate: Ahmed Hestiri, Bourghiba, Cherif, Ezzedine Cherif, Gheddafi, Moliammed Masmoudi, Nouira
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