La folla assalta e dà alle fiamme l'ambasciata di Francia in Libia

La folla assalta e dà alle fiamme l'ambasciata di Francia in Libia Per Tripoli è stata soltanto una «manifestazione» La folla assalta e dà alle fiamme l'ambasciata di Francia in Libia Nessuna vittima, saccheggio e distruzione sistematici - L'Eliseo: «Trarremo le conseguenze» dell'episodio - Il regime di Gheddafi accusa Parigi di aver aiutato l'esercito tunisino nella repressione dell'assalto a Gafsa, il mese scorso PARIGI — Al grido di «Rivoluzione popolare a Tunisi», migliaia di persone hanno attaccato, saccheggiato e incendiato l'ambasciata francese nella capitale libica. Tutti i diplomatici e gli impiegati sono riusciti a mettersi in salvo. Secondo l'ambasciatore francese a Tripoli, malgrado le richieste di maggiore protezione dopo l'assalto all'ambasciata americana in Libia, il 2 dicembre scorso, soltanto due poliziotti piantonavano l'ingresso della sede diplomatica. In un'intervista telefonica alla radio francese Europa 1, l'ambasciatore a Tripoli Charles Malo ha detto: «I manifestanti sono entrati forzando le porte, hanno distrutto tutto. I muri sono ancora in piedi, ma all'interno tutto è stato distrutto». Alcune ore dopo, ha continuato l'ambasciatore, i dimostranti erano ancora intenti a distruggere metodicamente tutto ciò che trovavano. In un comunicato diffuso ieri pomeriggio, il governo francese definisce l'episodio «inammissibile», esprime «emozione di fronte ad azioni che esigono una condanna e una vigorosa protesta», accusa le autorità libiche di non aver fatto nulla per impedire l'assalto, e si riserva dì «chiedere un adeguato risarcimento e trarre le conseguenze di quanto è accaduto sul piano dei rapporti franco-libici». La Libia ha per ora ignorato il gravissimo episodio. Radio Tripoli si è limitata a dire che un'«imponente» manifestazione si è svolta nella capitale per protestare contro V••invasione» della Tunisia da parte delle truppe francesi, e contro il tentativo di Parigi di fare nuovamente della Tunisia «un protettorato francese». I dimostranti secondo l'emittente, sono sfilati per le strade denunciando lo «spregevole intervento» di Parigi in Tunisia, destinato a «reprimere la rivoluzione popolare die incomincia a nascere in Tunisia, a partire dalla città di Gafsa». I dimostranti, ha concluso la radio, si sono diretti verso l'ambasciata di Francia per condannare l'«inyasione». che s'inquadra nella «politica colonialista con la quale la Francia cerca di porre la Tunisia sotto la propria autorità, dopo essere intervenuta in alcuni Paesi africani, tra i quali il Ciad, la Repubblica Centroafricana. lo Zaire e il Sahara occidentale». L'agenzia ufficiale libica Jana ha detto che «(e masse in marcia hanno voluto sottolineare che. intervenendo apertamente in alcuni Paesi del mondo, la Francia sta adottando una politica ispirata a un'ideologia medievale, in base alla quale i popoli possono essere guidati come pecore», e che i manifestanti hanno ammonito che «gli arabi dal Golfo Persico all'Oceano Atlantico» si leveranno come un sol uomo se Parigi continuerà a «calpestare il suolo arabo con mercenari francesi». L'assalto è l'ultima conseguenza della guerra non dichiarata fra Tripoli e Tunisi, dopo la spedizione di un commando — inviato dalla Libia, secondo il governo tunisino — all'attacco della città di Gafsa. la notte fra il 26 e il 27 gennaio scorsi, in seguito alla quale l'ambasciatore lìbico era stato espulso dal Paese. «Ritengo — ha detto l'amba¬ sciatore Malo —che ci sìa una stretta relazione tra le vicende tunisine e quanto è accaduto alla nostra ambasciata». Tunisi aveva accusato apertamente Gheddafi dell'operazione: ancora l'altra sera, in un'intervista alla tv francese, Bourghiba ha parlato di «gente manipolata dalla Libia» per rovesciarlo, e ha ringraziato la Francia per l'aiuto ricevuto in quest'occasione. Ieri il governo tunisino ha condannato l'assalto del¬ l'ambasciata francese come «un nuovo, odioso crimine del colonnello Gheddafi»; l'agenzia d'informazioni Tap ha elencato tutti i tentativi di destabilizzare il Paese fatti negli ultimi anni dal leader libico, dal complotto contro il premier Nouira del '76 all'attacco di Gafsa. n quotidiano filolibico di Beirut As-Safir ha affermato ieri che truppe sono ammassate al confine fra Tunisia e Libia. e. st.

Persone citate: Bourghiba, Gheddafi, Nouira, Tripoli Charles Malo