I vescovi olandesi scrivono ai fedeli giustificando le decisioni del Sinodo di Filippo Pucci
I vescovi olandesi scrivono ai fedeli giustificando le decisioni del Sinodo I vescovi olandesi scrivono ai fedeli giustificando le decisioni del Sinodo CITTA' DEL VATICANO —Le fonti ufficiali del Vaticano hanno fatto conoscere ai giornalisti, ieri mattina, il testo della lettera che i sette vescovi dei Paesi Bassi, a conclusione del Sinodo particolare convocato da Giovanni Paolo II hanno indirizzato «a tutti coloro che sono uniti con loro in comunione di fede». Contemporaneamente lo stesso testo veniva reso pubblico in Olanda, secondo la procedura seguita per i comunicati congiunti. Questa mattina verrà letto e illustrato in tutte le chiese dei Paesi Bassi nel corso dei riti sacri domenicali, insieme con le conclusioni, ormai note del Sinodo I vescovi olandesi spiegano e in qualche punto, si direbbe, giustificano l'esito delle riunioni romane. Assicurano, di avere sempre tenuto presenti «le raccomandazioni» fatte loro da «moltissime persone» prima della loro partenza dall'Olanda verso Roma: «Potete esserne convinti — spiegano ora nella lettera — anche se non sempre potrete riconoscere le vostre stesse idee nelle conclusioni del Sinodo. Ve le presentiamo e chiediamo la vostra collaborazione nella loro esecuzione, anche se alcune decisioni vi sembrano di difficile comprensione. Possa questo compiersi nella solidarietà tra vescovi, sacerdoti e tutti i fedeli». I vescovi danno poi atto dei turbamenti contro la comunione interna della Chiesa esistenti in seno alla Chiesa d'Olanda: «Negli ultimi anni — affermano — questa comunione ci è talvolta venuta meno nella vita pratica e pastorale. Quando un membro soffre ne risente tutto il corpo e quando il cuore soffre tutta la vitalità del corpo diminuisce. I> S. Padre e i rescovi dei Paesi Bassi si sono preoccupati, durante questi anni, di certe evoluzioni nella nostra Chiesa, come la mancanza di vocazioni, la formazione dei futuri sacerdoti, alcune forine di partecipazione dei laici all'attività pastorale della Chiesa, ma si sono preoccupati so¬ prattutto della mancanza di comunione dei vescovi, tra >oroecon isacerdoti e i fedeli». I sette vescovi aggiungono di avere «approfondito fino alla radice» le difficoltà che si frapponevano «al rinnovamento esoprattuttoal ristabilimento della comunione» e di aver fatto questo con « i I g ra n de appoggio e la grande ispirazione» del Papa, in spirito di «collegialità nel vero senso della parola». Si raccomandano particolarmente di tradurre in pratica i risultati sinodali al clero, ai laici ed in particolare ai giovani che hanno la vocazione religiosa. Bisognerà vedere ora quali reazioni avranno le conclusioni del Sinodo e la lettera dei vescovi nei settori più «avanzati» del cattoiicesimo olandese. Inizia in realtà un esteso processo di «normalizzazione» che probabilmente non potrà avvenire senza scosse. I vescovi olandesi mostrano con la loro lettera, in gran parte esortativa, di esserne coscienti: «Quindici anni dopo la chiusura del Concilio — precisano —siamo i primi ad avere riflettuto con il Papa, e per cosi dire ad aver fatto un esame di coscienza sul modo in cui abbiamo capito ed applicato il Concilio nei Paesi Bassi». E lasciano intendere cosi che in futuro anche altri episcopati potranno essere chiamati a rapporto in Vaticano, per le stesse ra- Filippo Pucci
Persone citate: Giovanni Paolo Ii
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Olanda, Paesi Bassi, Roma
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