Usa: ricorreremo a atomiche tattiche se Mosca avanzerà

Usa: ricorreremo a atomiche tattiche se Mosca avanzerà Usa: ricorreremo a atomiche tattiche se Mosca avanzerà DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Se l'Unione Sovietica si spingerà verso il Golfo Persico, gli Stati Uniti saranno costretti a usare armi nucleari «tattiche» per proteggere i loro interessi vitali. Lo afferma il Pentagono in un documento riservato sottoposto al presidente Carter nel periodo tra la caduta dello Scià in Iran e l'invasione dell'Afghanistan. Le armi nucleari «tattiche» sarebbero probabilmente missili Cruise 'anciaìi dalla flotta che incrocia nelle acque del Mar Arabico. L'impiego dei missili sarebbe maggiore se. contemporaneamente a quella del Golfo Persico, l'Unione Sovietica lanciasse un'offensiva anche in Europa. Il documento del Pentagono fa intendere che, in questa eventualità, l'arma più utile sarebbe la micidiale bomba al neutrone. Il documento, intitolato «Le difese nel Golfo Persico», è stato fatto circolare, in edizione censurata, dopo la testimonianza al Congresso del ministro della Difesa, Brown. e del capo di Stato Maggiore. Jones. Nella testimonianza, i due uomini avevano asserito die una nuova avanzata sovietica avrebbe scatenalo una guerra, ma non avevano parlato di armi nucleari. V documento riservato parte da una duplice constatazione: l'assunzione del controllo del Golfo Persico da parte de>l'Urss segnerebbe la fine dell'Alleanza Atlantica e del Giappone, che resterebbero quasi sema petrolio: in quella regione, schiacciante è la superiorità dell'armamento convenzionale sovietico. Il documento elenca cosi le forze russe nel Caucaso e nel Turkmenistan, cioè sopra l'Iran e l'Afghanistan: 23 divisioni motocorazzate con circa 200 mila soldati. 70 caccia di cui la metà modernissimi Fencer e. 193 bombardieri di cui 19Backfire, capaci di trasportare armi atomiche. Aggiunge che la flotta sovietica dell'Oceano Indiano dispone di 103caccia bombardieri. A questo massicio spiegamento, gli Stati Uniti potrebbero opporre soltanto circa 180 apparecchi della loro flotta, e poche migliaia di uomini aerotrasportati. «Ne deriva innanzitutto, se si vuole evitare una guerra nucleare — osserva il Pentagono — che dovrebbero partecipare ai combattimenti sia gli alleati della Nato che quelli della regione». Senza mezzi termini, il Pentagono indica che un attacco sovietico è più probabile in Iran che altrove. In questo caso, oltre alle forze iraniane, in preda al caos dalla caduta dello Scià, dovrebbero intervenire quelle saudite. «Lo scenario del conflitto dell'Iran è il peggiore — dice il documento — noi americani ci troveremmo a combattere uno contro cinque. Se nessuno accorresse in nostro aiuto e le montagne che si frappongono tra l'invasore e i giacimenti petroliferi non costituissero uno sbarramento efficace, do-, vremmo forse ricorrere alle armi atomiche». /' documento contempla anche la possibilità che l'Urss cerchi di bloccare le rotte petrolifere o di minare il Golfo Persico, ma la scarta parzialmente, a causa del vontaggio che gli Stati Uniti conEnnio Caretto (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Brown, Caretto, Cruise, Jones