«Un'azione vile contro chi svolgo il proprio lavoro»

«Un'azione vile contro chi svolgo il proprio lavoro» «Un'azione vile contro chi svolgo il proprio lavoro» Sono parole della Fiat, che aggiunge: «In questo modo si attacca la civiltà industriale e si scardina l'ordine democratico» Appelli alla mobilitazione, manifestazioni, condanna, cordoglio e sgomento: queste le prese di posizione, i sentimenti espressi da tanti messaggi di solidarietà alla Fiat («sempre più nel mirino dei terroristi-), ai suoi uomini colpiti ed uccisi. L'azienda automobilistica, ieri, ha ancora una volta partecipato, «indignata e commossa, al lutto e al dolore delle famiglie degli uomini che hanno pagato con la morte e con il sangue, l'onesto e serio svolgimento del proprio lavoro-. Prosegue la Fiat in un comunicato: «Dopo aver gettato bombe contro gli impianti, i terroristi hanno freddamente colpito con numerosi proiettili di pistola, i sorveglianti, Giovanni Pegorin e Carlo Ala, deceduto in seguito alle ferite riportate. Giovanni Pegorin è ricoverato in ospedale con gravi fratture ad unagamba-. «L'azione dei terroristi è stata questa volta vilmente condotta contro coloro che svolgono responsabilmente il proprio lavoro per tutelare la sicurezza degli uomini e degli impianti della Fiat-. Conclude l'azienda: «Colpendo anche questi lavoratori, i terroristi assassini dimostrano con sempre maggiore chiarezza i loro veri obiettivi: l'attacco alla civiltà industriale, la distruzione delle strutture che consentono il benessere della nazione, lo scardinamento dell'ordine democratico, lo sconvolgimento delle istituzioni-. Alcune decine di delegati sindacali dei sorveglianti del gruppo Fiat si sono riuniti ieri mattina in assemblea a Mirafiori, per valutare la situazione e decidere eventuali misure contro «l'incalzare del terrorismo-. Nel corso del dibattito è stata respinta la proposta di uno sciopero immediato, poiché «è proprio quello che vorrebbero i ter- rorisci». I delegati hanno invece deciso di devolvere il salario di due ore di lavoro alle famiglie delle vittime della violenza. In un volantino diffuso nel pomeriggio i sindacalisti sostengono che «i gruppi eversivi, colpendo magistrati, industriali, giornalisti, sorveglianti ed operai, tentano di dividere i lavoratori; logica alla quale è necessario opporsi per non essere travolti dalla guerriglia urbana-. Anche il consiglio di fabbrica della «Framtek- ha espresso sdegno «per il vile attentato- affermando che «i lavoratori democratici condannano fermamente la violenza e chi ne fa uso e rispondono lottando democra- ticamente e con le manifestazioni in piazza-. Ieri sera a Brandizzo (paese di Carlo Ala) si è svolto un Consiglio comunale aperto. Il presidente della giunta regionale. Viglione, ha inviato un telegramma al presidente ed all'amministratore delegato della Fiat in cui ha espresso «l'impegno personale e della Regione, a difesa delle forze produttive e dei diritti che garantiscono l'equilibrato e ordinato sviluppo di un Paese libero e democratico-. Ha concluso manifestando l'intenzione di risolvere «a tempi brevi-, i problemi esistenti nei rapporti tra Fiat e Regione, «in modo che si possano attenuare le tensioni sociali e si garantisca la piena occupazione nell'ordinato sviluppo della società piemontese-. Secondo il presidente della Provincia, Salvetti è infine necessario «colpire i cervelli che dirigono la trama eversiva». Per sconfiggerli, ha concluso — è necessario esaminare e capire il fenomeno terroristico, individuando e risolvendo i problemi che l'hanno originato. «Altrimenti — ha detto con amarezza — continueremo ancora per lungo tempo a piangerne le vittime-. Sul fronte politico, tutti i partiti (pei, de, plì. pri, psi.psdi) hanno espresso sdegno ed hanno invitato cittadini, forze dell'ordine e istituzioni a compiere il loro dovere per battere il disegno eversivo dei terroristi. Il pei ha diffuso un volantino in cui fra l'altro afferma: «Il terrorismo potrà essere sconfitto dalla mobilitazione e dall'unità di tutti i lavoratori-. A suo giudizio: «Mai come in questo momento occorre far chiarezza; occorre esigere dagli organi dello Stato la massima capacità operativa per stroncare il banditismo armato-. Per la de, il segretario cittadino, Puddu (ferito dalle Brigate rosse, nel '78) ha riconfermato l'impegno del partito di maggioranza relativa nella lotta «alla più oscura barbarie di questo periodo di storia-. «I terroristi — ha concluso Puddu — a Torino, hanno colpito soprattutto uomini della de. dirigenti e funzionari della Fiat; ora si rivolgono contro gli operai; sparano nel mucchio per diffondere la paura; potremo batterli solo con l'unità fra lavoratori, ceti medi e borghesia, per ricondurre la vita del Paese su binari più sereni-. Il segretario socialista Fornaciari ha infine chiesto «un /orbissimo intervento delle forze politiche-. «Il problema — ha detto — è urgentissimo e, al di là del giudizio specifico su alcune norme particolari del decreto antiterrorismo, è positivo che i partiti democratici abbiano deciso di approvarlo senza ulteriori indugi-. Giuseppe Sangiorgio I gravi danni causati dalla bomba all'interno dell'infermeria

Persone citate: Carlo Ala, Fornaciari, Giovanni Pegorin, Puddu, Salvetti, Viglione

Luoghi citati: Brandizzo, Torino