Il ferito: «Ho pensato adesso mi ammazzao» di Franco Badolato

Il ferito: «Ho pensato adesso mi ammazzao» Giovanni Pegorin rievoca il tragico assalto Il ferito: «Ho pensato adesso mi ammazzao» E' ancora stordito, si dispera per l'amico ucciso: «Urlava, ma io non potevo aiutarlo» - Una famiglia perseguitata dalla sfortuna . Urlava, urlava, sentivo che il povero Carlo stava peggio di me. ma ero immobilizzato, non potevo fare nulla-. Giovanni Pegorin, 39 anni, ferito nell'assalto alla Framtek, ha ancora le idee confuse. Nella stanza al primo piano del Maria Adelaide i medici gli hanno imposto di non pensarci più. Ma è difficile per lui cancellare dalla mente quegli attimi di terrore nello stretto gabbiotto delle guardie. Da una parte due giovani implacabili che sparavano; dall'altra, lui e Carlo Ala. «gambizzati-, perché vestivano una divisa. «Ci hanno identificati come gli sbirri della fabbrica — dice Giovanni Pegorin —ecco perché hanno sparato solo a noi. Credevo che ci avrebbero ammazzato. Poi la successione dei colpi e un gran male alla gamba. Ero vivo ma stordito dal dolore. Ho pensato a Carlo. Poi in ospedale mi hanno detto che era morto, mi sono messo a piangere-. Gli infermieri del pronto soccorso hanno ingessato già l'altra notte la gamba destra del Pegorin. Un proiettile gli ha fratturato la tibia, le schegge di un'altra pallottola gli si sono conficcate nel ginocchio sinistro. «Ma — dicono i sanitari del Maria Adelaide — fra due mesi per lui sarà tutto finito. Spesso il pensiero di Giovanni Pegorin è corso verso casa, al suo alloggio al secondo piano di viale Rimembranza 13. a Verolengo. dove il sorvegliante abita con la moglie Imelde Franino. 36 anni e il figlio Gianluca di 12. La donna, portalettere del paese, è stata operata poche settimane fa alla gola. L'altra sera ha saputo verso le 23 del ferimento del marito, ma i familiari liilliiliiiiiiiiillllilliiiiiniliiiiiilllliiliiiliillillll le hanno consigliato di restare a casa. Tutto il paese è rimasto colpito dalle tragiche conseguenze dell'attentato di giovedì sera alla Framtek. Giovanni Pegorin, nato a Crescentino, abita a Verolengo da quando si è sposato (13 anni fa). Fino a qualche mese fa la famiglia occupava un appartamento in via Derna 1. Poi si è trasferita nella nuova casa di viale Rimembranza. Cinque anni fa, Giovanni Pegorin aveva perso l'occhio sini¬ ll nini! ni i iiiiiiiii: i stro in un incidente capitato in fabbrica. La moglie non è in condizioni di parlare. L'intervento alla gola l'ha momentaneamente privata della voce. Ieri mattina ha chiesto di essere accompagnata in ospedale. Verso mezzogiorno stata accontentata; con il figlio Gianluca ha potuto abbracciare per qualche minuto il marito. -E' gente riservata — dicono i familiari ne! corridoio dell'ospedale — li perseguita la sfortuna. Franco Badolato i Mimi iiiniiii min nnm Giovanni Pegorin in ospedale - La moglie e il figlio

Persone citate: Carlo Ala, Giovanni Pegorin, Pegorin

Luoghi citati: Crescentino, Verolengo