Espropriare un terreno ora costa 5 volte di più

Espropriare un terreno ora costa 5 volte di più Critiche alla sentenza della Corte Costituzionale Espropriare un terreno ora costa 5 volte di più Il ministero dei Lavori pubblici ha calcolato che la spesa per il piano edilizio passerà da 500 a 2500 miliardi L'Istituto di urbanistica: «Si torna indietro di un secolo» ROMA — I titoli immobiliari anche ieri hanno segnato un notevole rialzo, più deciso, alla Borsa di Milano, dopo l'annuncio della sentenza della Corte Costituzionale che annulla il sistema degli espropri secondo la «legge Bucalossi.. Si parla addirittura di un «giallo» finanziario: qualcuno avrebbe saputo in anticipo (ma non era difficile, in certi ambienti, perché la Corte aveva deciso il 25 gennaio e la sentenza era stata depositata il 30) e avrebbe fatto incetta di azioni delle società immobiliari, contando sul rialzo, puntualmente avvenuto. Un titolo (le Milano Centrale) è passato, nella seduta di ieri, da 51 mila lire a 52.400. La reazione della Borsa non è che uno degli effetti della sentenza, tra i meno gravi anche se carico di significati. Al ministero dei Lavori Pubblici, urbanisti e esperti del Comitato per l'edilizia residenziale (Cer) e della direzione generale dell'urbanistica hanno fat to una prima stima: la spesa per gli espropri di aree fabbri cabili nel primo quadriennio del tanto atteso piano decen naie per l'edilizia salirà da 500 miliardi a 2500. Anziché 200 mila abitazioni di tipo «economico-popolare», sarà possibile costruirne soltanto 140 mila, proprio mentre la richiesta di case a prezzi moderati si sta facendo allarmali te. « Tutte le conquiste del movimento di lotta per la casa vengono minacciate. Si avrà il blocco del piano decennale. Contemporaneamente verrà rilanciato lo sviluppo selvaggio dell'edilizia, alimentando scandalose forme di rendita fondiaria', affermano la Flc (Federazione dei lavoratori delle costruzioni), il Sunia (Sindacato unitario inquilini e assegnatari), il Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio), le tre centrali cooperative (Lega, Agci, Confcoop). ••Ritorniamo indietro di un secolo, agli anni che precedettero le leggi sugli espropri del 1865 e del 1885-, sostiene l'Inu (Istituto nazionale di urbanistica). Il riferimento storico illumina una situazione che appare quasi incredibile: già alla fine dell'Ottocento era sancito e accettato il principio per cui la mano pubblica non riconosceva ai privati il maggior valore delle aree poten- zialmente edificatali. Per decenni, in Italia come in altri Paesi, si sono espropriati terreni destinati a opere di interesse pubblico (vedi il caso delle autostrade) pagando prezzi che non tenevano conto del mercato delle aree fabbricabili. Oggi viene dichiarato illegittimo il meccanismo della «legge Bucalossi» che pur prevedeva sostanziosi aumenti dei prezzi dei terreni agricoli da acquisire per l'edilizia sociale, cioè per interesse pubblico. La sentenza della Corte Costituzionale preoccupa e stupisce per un'affermazione che potrebbe innescare un processo a catena per l'annullamento di ogni disciplina urbanistica, con piena libertà di «rapina» del territorio nazionale: -Il valore agricolo è un valore astratto-. Se valore reale è soltanto quello attribuito ai terreni dall'ipotesi di costruire, tutti i Comuni d'Italia dovrebbero risarcire i proprietari di terreni resi inedificabili dai piani regolatori, anche sulle vette delle montagne? Si deve però riconoscere che all'origine di tutto stanno l'ambiguità della legge Bucalossi. che non aveva apertamente sancito la separazione del diritto di proprietà dal diritto di costruire (mentre invece la Corte riafferma l'unione dei due diritti) e la tendenza a legiferare sul problema della casa con armi invecchiate e di difficile uso, come quella dell'esproprio. Nei Paesi che hanno una seria politica per l'edilizia sociale da decenni, come l'Olanda e la Gran Bretagna, i terreni vengono generalmente acquistati dagli enti pubblici prima che i piani regolatori li rendano edificabili, cioè quando hanno prezzi molto bassi, senza necessità di leggi coercitive. E' una lezione che abbiamo ignorato, e che forse oggi non più è utilizzabile. Il solo sbocco sembra una nuova battaglia per la separazione netta del diritto di proprietà dal diritto di costruire, con difficoltà politiche facilmente intui- Mario Fazio

Persone citate: Bucalossi, Mario Fazio

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Milano, Milano Centrale, Olanda, Roma