L'ostruzionismo radicato al termine La Camera possa al voto di fiducia di Alberto Rapisarda

L'ostruzionismo radicato al termine La Camera possa al voto di fiducia Pannella vorrebbe concludere la lunghissima maratona oratoria L'ostruzionismo radicato al termine La Camera possa al voto di fiducia L'on. Cicciomessere s'è portato in aula lo schedario per avere argomenti a disposizione Deciso il «sì» tecnico di comunisti e socialisti al governo per le norme antiterrorismo ROMA — Con un ultimo sforzo, il gruppo radicale ha mobilitato le riserve, i deputati Roccella e Marisa Galli indisposti, per tirare in lungo il dibattito fino all'arrivo di Marco Pannella. Lo sprint finale del gruppo radicale, con un altro record di durata, e con gli interventi dei due malati, ha avuto il risultato di fare rinviare di un altro giorno il voto di fiducia sul decreto, che si prevedeva già per ieri sera. Nella notte, l'on. Cicciomessere ha continuato a parlare (aveva cominciato alle 12.30) in attesa di Pannella (arrivato in aereo da Venezia). La Camera è rimasta quindi mobilitata al completo, perché qualora Cicciomessere si fos¬ se arreso prima dell'arrivo di Pannella, si sarebbe passati al voto, dopo due ore di sospensione tecnica necessaria per le pulizie. Ma Cicciomessere per non essere a corto di argomenti si era portato in aula un piccolo archivio contenuto in uno schedario di ferro dal quale ha tirato fuori le schede con la «scaletta» delle questioni da trattare. Per tutta la giornata di ieri deputati, funzionari e commessi della Camera, e anche i cronisti, si erano ansiosamente chiesti se sarebbero o no arrivati Pannella e Emma Bonino. Volutamente il gruppo radicale aveva mantenuto tutti nell'incertezza. A sera si è appreso che Emma Bonino non sarebbe venuta, ma che Pannella stava facendo di tutto per essere l'oratore che concludeva il dibattito ostruzionistico, per dare ancora maggiore risalto alla posizione radicale. Pannella o non Pannella. comunque, il risultato di questa lunga e contrastata vicenda del decreto antiterrorismo sarà ugualmente lo stesso. Il governo Cossiga otterrà una fiducia (anche se «tecnica») quasi plebiscitaria. Voteranno a favore tutti, ad eccezione di missini, radicali e pdup. Una maggioranza ancora più ampia di quella che sorresse il quarto governo Andreotti. quando i liberali votarono contro. Nessuno pensa che per il governo possano sorgere pro- blemi, non ci sono in vista colpi di scena. Solo una quindicina di socialisti, con molta probabilità, non se la sentiranno di votare per Cossiga. Sicuramente non lo faranno i cinque deputati della sinistra di Achilli. Non dovrebbe aver seguito neanche la propostasfida che Lucio Magri, del pdup. ha lanciato a comunisti e socialisti: « Vi invito a sottoscrivere, dopo il voto di fiducia, una mozione di sfiducia al governo, per dimostrare che era veramente "tecnico" il vostro appoggio. Se non lo farete giudicherà l'opinione pubblica». Bisogna precisare che per presentare una mozione di sfiducia occorrono almeno 63 firme e il pdup dispone solo di 6 deputati; l'appoggio degli altri partiti della sinistra sarebbe quindi indispensabile. Ma non pare che sia il gruppo socialista sia quello comunista siano disposti a far cadere il governo subito, prima del Congresso democristiano. Per modificare il decreto antiierrorisrfiB. * tìue partiti seguiranno la via di presentare un disegno di legge. I radicali, invece, come ha annunciato Cicciomessere in aula, dal mese di aprile cominceranno a raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo del decreto, come «prosecuzione della battaglia ostruzionistica». In aula, gli oratori radicali hanno continuato a ripetere per ore sempre gli stessi concetti. E come avviene nelle Olimpiadi, i record continuano a crollare uno dopo l'altro. Per più di dieci anni il missino Almirante aveva conservato infatti la medaglia di primatista come oratore parlamentare con un discorso di 9 ore e 35 minuti. Ma tre giorni fa il radicale Tessari gli strappava il record parlando per 10 ore e 35 minuti. Ieri notte un suo compagno di partito, l'on. Massimo Teodori, professore universitario, riusciva a parlare per 11 ore e 10 minuti consecutivi. Teodori ha concluso quando è giunta in aula, verso runa di notte, la notizia dell'attentato a Torino nel quale è morto un sorvegliante. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Roma, Torino, Venezia