Settimana di preghiera

Settimana di preghiera Alla Consolata Settimana di preghiera L'immagine delia Consolata è tornata nella Sua casa, tra la sua gente, legata alla Patrona da vincoli di devozione e di fede. L'ha riportata l'arcivescovo, cardinale Ballestrero presiedendo una solenne concelebrazione Eucaristica inaugurante una settimana di preghiera per la Chiesa torinese e per la città. Oggi si avrà un pellegrinaggio alla Piccola Casa della Divina Provvidenza; domani Padre Pellegrino celebrerà per i giovani; e cosi via con cerimonie religiose sino a sabato, quando si avranno Messe e funzioni nel Presbiterio, poi l'icona verrà collocata nella nicchia sopra l'altare maggiore dove splenderà nuovamente il volto della Consolata. U quadro era stato spogliato dei preziosi che lo ornavano circa un anno fa quando, fra il 7 e l'8 febbraio i ladri lo avevano privato degli ori e dei gioielli e lo avevano danneggiato. Inutile furto che ai malviventi deve aver reso poco, dato che si trattava di copie dei gioielli i cui originali erano custoditi in cassaforte. Ora il quadro si presenta nelle sue linee originali, privo di ornamenti, restaurato secondo la primitiva impostazione, curato dei piccoli danni del tempo e da quelli provocati dalle corone e dai gioielli che era stato necessario fermare con minuscoli ganci. Il restauro è stato condotto dal professor Nicola, con il contributo della Sovrintendenza per i beni artistici, dell'Assessorato regionale per i beni culturali e della Sezione d'arte sacra della Commissione liturgica diocesana. Non è stata questa la prima volta che la chiesa della Consolata è stata presa di mira dai ladri. Nel 1728, ad esempio, la città fu costretta a -far agiunger sovra il cancello balaustre ferrate» per difendere i preziosi. Cosa che non impedì ai ladri, due anni dopo, di entrare in chiesa e di rubare candelieri d'argento dalla Cappella della Vergine. Quattro volte poi, è stata rubata la statua argentea della Madonna. Una di queste sculture pesava oltre cento chili e furono i francesi durante l'occupazione del Piemonte a farla fondere per trarne monete. Quella donata dalla vedova di Carlo Felice misteriosamente scomparve e nessuno ne seppe più niente. La statua oggi esistente è in rame e argento, opera dello scultore Argenti. II quadro della Consolata che regge tra le braccia il Divino Figlio non è quello originario, andato più volte smarrito; è di ispirazione bizantina, con caratteristiche simili alla immagine del Divino Amore venerata in Santa Maria del Popolo a Roma, ma anche con somiglianze e ricordi di due icone russe del VI e del VII secolo conservate a Kiev e di un'altra icona del XII secolo custodita a Mosca. L'autore è ignoto. Alle spalle di questo dipinto c'è una lunga storia quasi millenaria. Secondo la tradizione già San Massimo avrebbe esposto nel 440 circa un'immagine di origine bizantina nell'oratorio di Sant'Andrea ancor oggi esistente e formante il vestibolo del Tempio della Consolata. Quando imperversava l'eresia iconoclasta, intorno all'820, i cittadini nascosero il quadro per salvarlo dalla distruzione. Poi la cappella venne depredata e distrutta e la sacra reliquia andò smarrita. Si racconta che il ritrovamento del dipinto avvenne grazie ad un sogno fatto da Re Arduino circa il 955. La Vergine gli sarebbe apparsa incitandolo a far costruire tre cappelle in suo onore a Beimonte, a Crea ed in Torino vicino all'oratorio di Sant'Andrea. Ciò che fu fatto con dedica alla Vergine delle Grazie alla quale è ancora consacrata la cappella sotterranea. Intorno al 1000 11 monaco Brunigo costruì il campanile a sette piani in stile romanico che si' alza alla destra del tempio, al quale nel 1406 venne aggiunta la cella campanaria ma le incursioni saracene ridussero ancora una volta la chiesa in rovina. La tradizione vuole che l'effettiva riscoperta del quadro della Consolata sia avvenuta circa un secolo dopo la edificazione della chiesa in modo miracoloso. Il 23 novembre del 1704 si ebbe il solenne trasferimento della immagine della Consolata nella cappella attuale. Il 29 settembre del 1706 la Madonna della Consolata venne eletta Patrona della Città. AlbertoVlgna

Persone citate: Ballestrero, Carlo Felice, Crea, Padre Pellegrino

Luoghi citati: Kiev, Mosca, Piemonte, Roma, San Massimo, Torino