Sono 15 mila gli stranieri a Torino ma solo duemila «veri clandestini»

Sono 15 mila gli stranieri a Torino ma solo duemila «veri clandestini» Le iraove norme di polizia toccheranno anche loro Sono 15 mila gli stranieri a Torino ma solo duemila «veri clandestini» Le nuove norme che regoleranno l'ingresso e il soggiorno degli stranieri in Italia, senza dubbio più restrittive di quelle vigenti, sono state preparate dal governo nella prospettiva più ampia della lotta al terrorismo. Sia i giuristi, però, sia gli «operatori» del settore, nutrono forti dubbi sulla loro efficacia contro gli eventuali collegamenti internazionali dei gruppi che praticano la lotta armata: anche perché le nuove norme non modificano la disciplina per i cittadini della Comunità europea. Quella che invece risulterà sicuramente colpita è la piaga dei clandestini, un vero esercito ormai, che dai Paesi più poveri del Terzo' Mondo raggiunge anche il nostro Paese per coprire un ventaglio di attività che noi italiani evidentemente giù- dichiamo scarsamente retribuite, almeno in rapporto alla loro «umiltà» e pesantezza: dalla colf al facchinaggio dei mercati generali, ai posti più pesanti e nocivi nelle piccole fabbriche e negli alberghi. Beninteso, le nuove norme funzioneranno se le strutture di controllo saranno potenziate, come insegnano le recenti «retate» (l'ultima è della notte scorsa) che la polizia romana ha compiuto nel quartiere della stazione Termini, trasformatosi da tre anni a questa parte in una grande e pericolosa casbah internazionale: hanno reso poco, proprio perché episodiche e isolate. A Torino, però, almeno in questo campo, le cose vanno meglio. Gli stranieri residenti nella nostra città a fine '78, secondo una stima del Censis, erano poco più di diecimila. Oggi, sono circa 15 mila e si presume che i' •clandestini», non in regola cioè col permesso di soggiorno, siano il 15 per cento, poco più di duemila. Ma anche i clandestini non hanno mai creato problemi seri: non si manifesta, come a Roma o Milano, una malavita organizzata da stranieri, o. se c'è. non ha raggiunto dimensioni preoccupanti: e le forze di polizia si dicono sicure che con le nuove norme ogni possibilità di sviluppo ne sarà stroncata. I clandestini a Torino ingrossano le file del lavoro nero: schiere di colf sbarcate dall'Africa e dal Sud-Est asiatico direttamente alla Crocetta e in collina; sguatteri di cucina in tutti i più grandi alberghi e ristoranti, dai Paesi arabi del Nord Africa; manovalanza pesante nelle fabbrichete ad alta nocività e bassa sicurezza, da ogni parte del mondo. Qualche tempo fa. un'operazione di controllo del carabinieri ha bloccato i mercati generali: alcuni stranieri privi di permesso di soggiorno sono stati rimpatriati, ma il giorno dopo non si trovava più un facchino. Un bar di via Volta, nei pressi di Porta Nuova (le stazioni ferroviarie evidentemente emanano un particolare fascino) ha già subito tre chiusure dall'autorità di polizia, per episodi di violenza verificatisi tra gli avventori, tutti e sempre di nazionalità eritrea. Ora il pubblico del bar è cambiato, ma ruota sempre attorno alla stazione, dove oltre tutto sono diverse le pensioni che ospitano ragazze di vita sudamericane. Nel complesso, però, Torino è una città che subisce controlli di polizia molto più stretti e intensi di altre città: il motivo è un altro, il terrorismo, ma come corollario i clandestini cercano già di evitarla, o quanto meno s'affrettano a regolarizzarsi non appena trovato un lavoro, per quanto umile e pesante. Che cosa succederà quando entreranno in vigore le nuove norme? Ci si può consolare al pensiero di una malavita alla Tangeri che non ci sarà, ma in molti dovranno preoccuparsi per il rimpiazzo della colf di colore, dei facchini o degli sguatteri. Le nuove norme, infatti, oltre a lottare contro moderni schiavi e moderni mercanti di schiavi, tendono a impedirne anche la legalizzazione: vorrà dire che, per certi lavori, aumenterà il prezzo, e diverrà onorevole, cosi, lavare i piatti con la laurea. Gianni Pennacchi

Persone citate: Gianni Pennacchi

Luoghi citati: Africa, Italia, Milano, Nord Africa, Roma, Tangeri, Torino