Passata la grande paura ora la gente cerca il paese che ha tremato di più di Mario Bariona

Passata la grande paura ora la gente cerca il paese che ha tremato di più Una domenica in Val Chisone tra dispute accese per stabilire l'epicentro Passata la grande paura ora la gente cerca il paese che ha tremato di più Susa o Pinerolo, Avigliana o Giaveno, Piossasco o Cantalupa? La folla ne parla come i reduci della guerra: ognuno ha da raccontare un particolare strabiliante, una circostanza curiosa - Ma pochi temono un'altra scossa: merito della freddezza piemontese, forse VAL CHISONE — Passata la grande paura ora si disputa per l'epicentro del terremoto: Susa ha tremato più torte di Pinerolo? Avigliana più di Giaveno e Piossasco più di Cantalupa? Ma Cantalupa ha avuto una strada che è sprofondata e Piossasco un campanile crollato (quello della chiesa di San Rocco) e l'asilo danneggiato e un soffitto piombato giù. A Pinerolo, secondo la testimonianza di Renzo Malati, nel frigorifero del suo ristorante le burraie di funghi sono andate in pezzi e questo per lui è un indice di misura molto più attendibile delle scale Mercalli o Richter. Sono «tornati» dal terremoto, come tornare dalla guerra; con un po' di spavalderia, ma anche di modestia. Ognuno ha la sua da raccontare, ma lo fa con prudenza (ci può sempre essere qualcun altro che ha una storia più bella). I ricordi dei' «reduci da terremoto» sono simili a quelli di chi torna dal fronte. «7o c'ero: ero al terzo piano al Sestriere. Se si è sentito? Accidenti... fortissimo. Mia moglie che non crede a niente di soprannaturale ha detto: "E' caduto l'ascensore"». — Perché: è soprannaturale il terremoto? «No, ma è qualcosa come dire... Sa, io credo che si tratti un po' di un avvertimento. Tutto va male, così una scrollatina... è un avvertimento Malan fuma la pipa. Con aria distaccata dice: «Jo sono vecchio. Ho già visto le mie: in mare il maremoto, con la nave che pareva scalare una montagna; e la slavina, che fa un rumore che quando lo senti è troppo tardi: avevo un mitragliatore in spalla e mi ha portato vìa. Remavo con le braccia e mi sono salvato, chi aveva invece un trepiedi di mortaio è sprofondato. Nel 1943. Tre morti. Quando ho sentito il terremoto ho pensato subito al nipotino. Dov'è? mi sono chiesto e quando l'ho visto l'ho preso sotto un braccio e via fuori». Avventore del Sestriere: «... Io che sono previdente ho pensato a un'altra scossa e ho messo nella borsa le cose importanti...». — Gli ori? «No, le pipe, i documenti e quello che mi poteva servire. Poi verso le 3 stanotte un cane si è messo a ululare. Non ci giurerei, ma forse aveva avvertito un'altra scos-. setta...». Gli animali sono i veri protagonisti del dopoterremoto. Sopra Piossasco mi raccontano che i cani abbaiavano e i cavalli nitrivano prima della scossa e che poi si sono quietati, come spossati. Un gatto di Avigliana pareva impazzito e saltava per la casa da un muro all'altro. In un'altra casa i canarini hanno smesso di cantare. Circo Togni: «Prima del terremoto le bestie erano nervose: soprattutto i leoni e gli elefanti». — E allo spettacolo serale? «Gli elefanti hanno continuato a dare segni di nervosismo». «Ero per le scale. La prima cosa che ho pensato è stata: le mie bottigliette di whisky. Ho una collezione di mignon che tengo in alto, sulla libreria. Invece ne è caduta una soltanto e non si è rotta». Proprietaria del bar Conte Rosso di Avigliana: «Mai sentita una cosa del genere. Ho guardato dalle vetrina: la piazza in un attimo si era riempita di gente». «Ero in auto e mi è sembrato che qualcuno mi avesse battuto sul cofano una manata. Guardo e non c'è nessuno. Poi vedo un'antenna della televisione che oscilla. Vuoi vedere, mi sono detto, che è il terremoto?». Donna di Rivoli: «Sono stata scaraventata contro il muro». «Io invece — dice un'altra — ho avvertito un vuoto, un senso dì nervoso allo stomaco. Una cosa strana». «Io alla testa. Anche dopo mi è rimasto un senso di malessere». Carabiniere di Piossasco: «Ct sono stati crolli. Ma nessuna vittima. La terra ballava: abbiamo dovuto appoggiarci ai muri». Malan: «... se durava quattro secondi di più, soltanto quattro secondi, sarebbe stata una tragedia Qualche commento, ma la gente i venti lunghi secondi di terremoto li ha già archiviati. Ne parla soltanto se sollecitata. Una cosa passata. Non è presente neppure il timore per altre scosse possibili. Fatalismo? Freddezza piemontese? «I più agitati erano i meridionali: forse perché ci sono più abituati e ne conoscono di più le conseguenze...». Questa non è zona di terremoti. E' la prima volta che si registra una scossa seria. Qualcuno rispolvera le dicerìe sul lago grande di Avigliana e sui tredici laghi che sarebbero di origine vulcanica. E il Musine? Anche di lui i vecchi dicono che è di origine vulcanica: una volta o l'altra... Mario Bariona

Persone citate: Conte Rosso, Malan, Mercalli, Richter