Tutti criticano l'Urss e Cossiga si rafforza

Tutti criticano l'Urss e Cossiga si rafforza La situazione internazionale e l'Italia Tutti criticano l'Urss e Cossiga si rafforza Il pei, però, insiste per entrare nel governo - Craxi favorevole a «un'azione congiunta dei Paesi europei contro l'espansionismo sovietico» - Dichiarazioni di Longo e Spadolini ROMA — Il governo risponde mercoledì a interpellanze e interrogazioni di quasi tutti i partiti sul dramma dell'Afghanistan. Non ci sarà un voto finale; se ci fosse, Cossiga non avrebbe niente da temere. Un voto sull'Afghanistan — dopo un dibattito polemico e articolato — troverebbe alla Camera una maggioranza assai più larga e concorde di quella sugli euromissili. Anche il pei, sia pure con limiti e «distinguo» che a torto o a ragione stanno suscitando nuove, dure polemiche, condanna apertamente l'intervento dei carri armati sovietici nello sfortunato Paese asiatico. Il paradosso politico, dunque, continua: la situazione internazionale e interna si aggroviglia e il governo più contestato e vilipeso degli ultimi 20 anni si rafforza. Il ritorno alla «guerra fredda» sta infatti creando molti più problemi al pei, e alle sinistre in generale, che non a un governo che qualcuno ha dato per morto troppo presto, se non altro perché non ci sono soluzioni per ora possibili. Tra tutti, i più scettici verso -soluzioni non limpide o ancora una volta a messa strada», sono proprio i comunisti, ai quali non si possono rimproverare carenze in fatto di •realpolitik». «Per noi, le questioni sono di sostanza», ha detto ieri Giorgio Napolitano alla Repubblica. Pochi giorni fa, in una intervista a La Stampa, lo stesso autorevole dirigente comunista aveva precisato che «non sarà certo il pei a far cadere il governo, almeno perora». Subito dopo l'uscita dell'ormai famoso documento del suo partito contro l'Invasione sovietica. Napolitano ha voluto sottolineare -il senso dell'indipendenza e dell'equilibrio che il pei ha preso sull'Afghanistan*. Contemporaneamente, lo stesso leader comunista critica e condanna la decisione di Carter di sospendere la ratifica del «Salt 2». Tale contemporaneità di giudizi, tanto equilibrio tra due diverse circostanze stanno ««citando una valanga di polemiche anti-pci nei partiti della maggioranza. I comunisti affermano che l'aggravamento della tensione internazionale rafforza l'esigenza di un governo d'emergenza. Democristiani, socialdemocratici, repubblicani e liberali, sia pure con differenze di tono e di sostanza, rispondono precisando che c'è un indebolimento anziché un rafforzamento proprio a causa dell'atteggiamento del pei, che trova sempre il modo di dare un colpo ai cerchio e uno alla botte. Craxi ha preferito, almeno ieri, tenersi fuori da questa polemica. Ha però approvato l'azione del governo e, in un discorso a Milano, ha condannato duramente l'invasione sovietica. «Deve essere sostenuta, sul piano politico e diplomatico, con forza e continuità — ha detto il segretario del psi — una richiesta di cessazione della campagna militare e di ritiro delle truppe sovietiche». n leader socialista ha poi aggiunto che «é certamente auspicabile un'azione congiunta dei governi europei contro le manifeste pretese espansionistiche dell'Unione Sovietica». Pietro Longo attacca invece la linea scelta dai comunisti italiani. -Pensare di associare il pei con queste posizioni inaccettabili di politica estera al governo sarebbe un errore gravissimo, dalle incalcolabili conseguenze per l'avvenire democratico del Paese e per la difesa della stessa nostra sovranità nazionale, che è minacciata soltanto dall'imperialismo sovietico», ha dichiarato il leader socialdemocratico. Chiara ed esplicita anche l'opinione di Giovanni Spadolini. -L'Europa occidentale non può collocarsi in una posizione di equidistanza tra Oriente e Occidente, secondo una linea semi-neutralista prima ancora che gollista. Su questo punto di fondamentale importanza i comunisti italiani appaiono ancora oscillanti, nonostante la netta divisione emersa con i comunisti francesi», ha det- to il segretario del pri, secondo il quale la distensione e la coesistenza sono oggi sottoposte a minacce senza precedenti negli ultimi 15-20 anni. Per il vicesegretario del pli Biondi, «di fronte a questa situazione occorre una linea più marcata di solidarietà fra le forze che già si espressero positivamente in Parlamento con il voto sugli euromissili». Luca Giurato * VENEZIA - De e mondo cattolico — La sinistra deve impegnarsi a contrastare in ogni modo, ma unitariamente, la riconquista della centralità da parte della de, cercando di incidere su quei legami che consentono la strumentalizzazione dell'ideologia religiosa a supporto dell'ideologia democristiana. Questa, la sintesi dei lavori del seminario indetto, dai «Cristiani per il socialismo»,

Luoghi citati: Afghanistan, Europa, Italia, Milano, Roma, Unione Sovietica, Urss, Venezia