Un parco fluviale progettato nella verde vallata del Magra di Bruno Marchiaro

Un parco fluviale progettato nella verde vallata del Magra È uno dei pochi fiumi italiani rimasti puliti Un parco fluviale progettato nella verde vallata del Magra L'oasi dovrebbe evitare l'installazione di nuove fabbriche, impedire la speculazione edilizia e bloccare definitivamente le escavazioni sulle rive del fiume SARZANA — Valle del Magra: una lunga discesa nel verde dalla Clsa al mare lungo il tortuoso corso di uno dei pochi fiumi d'Italia rimasti puliti; una cinquantina di chilometri di natura ancora vivibile dall'Appennino emiliano verso la Toscana e poi la' Liguria, un'oasi ambientale e sociale dove si è conservato e si spera di consolidare un giusto equilibrio fra industria, agricoltura e turismo, tra le esigenze del progresso e un mondo a misura d'uomo. «/I Magra per noi ha un valore fondamentale — dice il sindaco di Sarzana, Francesco Baudone —, per la provincia spezzina in particolare rappresenta la vita». Sono questi i concetti che hanno ispirato il progetto per la creazione di un parco fluviale inizialmente, almeno, nella zona dove il fiume allarga il suo bianco letto sassoso prima di tuffarsi nel mare a Bocca di Magra. Ma non è escluso che seguendo l'esempio dei comuni a valle, anche Pont remoli e Aulla e poi addirittura quelli posti sulle rive dell'affluente Vara, si uniscano al consorzio che dovrebbe dar vita ad uno del più grandi parchi naturali d'Italia. Il Magra fornisce l'acqua a La Spezia e ai comuni rivieraschi del golfo, alimenta le industrie di Massa e garantisce l'irrigazione alla plana agricola di Sarzana: ma non va trascurata l'importanza che assume come richiamo turistico. «I primi allarmi per la sorte del nostro fiume — dice il sindaco di Sarzana—sono venuti dalle escavazioni per la costruzione del tratto di autostrada Sestri Levante-Livorno e della camionabile della Cisa: solo nell'area della foce sono stati asportati 40 milioni di me di ghiaia provocando l'abbassamento del letto, sino a. far affiorare le falde di acqua, salata con danni immaginabili alle campagne e alla stessa purezza dell'acqua potabile. I comuni interessati sono riusciti in un primo tempo a bloccare gli scavi nel fiume, ma non lungo le sponde per cui il nostro scopo non è stato raggiunto. Negli Anni Sessanta, infine, l'installazione di alcune piccole aziende nell'Alta Valle e di cantieri navali nella parte più bassa hanno maggiormente compromesso la salute del Magra. A questo punto abbiamo ritenuto che unica soluzione fosse quella di creare una zona di difesa. Ecco in breve il progetto che sta preparando l'ilres. l'Istituto ligure ricerche economiche e sociali, con l'appoggio della Regione che ha anche: promesso un finanziamento. La zona interessata ha una superficie di circa mille ettari, profonda una decina di chilometri da Bocca di Magra a Santo Stefano. Ma come si è detto, si spera di spingere l'area sino ad Aulla e d'include-1 re nel parco anche 1 comuni del Vara. Nella zona della foce sorgono ora alcuni cantieri navali, qualche industria, orti e serre. Il vincolo del parco dovrebbe evitare l'installazione di nuove fabbriche, controllare l'attività dei cantieri, garantire la presenza dei terreni agricoli, impedire la speculazione edilizia e bloccare definitivamente le escavazioni anche in prossimità delle rive del fiume. il Magra, specie vicino alla foce, scorre tra boschi di pioppi, canneti e ciliegi; questi ul timi, purtroppo, sono stati i primi ad avere sofferto per le infiltrazioni di acqua salsa provocate dalle escavazioni. Le acque abbastanza profonde arrivano al mare ancora limpide, non esistono gravi pericoli di alluvioni in quanto il letto è larghissimo. La pesca è abbondante: branzini, muggini e, nel periodo del passo, il novellarne d'anguilla alla foce: cavedani, barbi, anguille, tinche, carpe e trote più a monte. «Con Za creazione del parco — dice il sindaco Baudone —assicureremo la salute di questo meraviglioso fiume che per noi è la vita». In questa battaglia i comuni del Magra si trovano accanto non solo la Regione Liguria, ma anche tutti i gruppi ecologici della zona che da anni lottano per la salvaguardia dell'ambiente naturale. -Non siamo contro l'industria —vuole precisare il sindaco di Sarzana — ma per questo importante settore vi è posto nell'Alta Valle. A quando la realizzazione del parco fluviale? Appena pronto il progetto sarà discusso dal Consorzio dei comuni interessati e portato a conoscenza dei Comitati di quartiere. Non si prevedono opposizioni perché tutti sentono il bisogno di vivere in un ambiente sano. Bruno Marchiaro I primi passi di Tanaya Basilea. Questo piccolo rinoceronte, qui ripreso con la madre, si chiama Tanaya; pesa 71 chili

Persone citate: Bocca, Francesco Baudone, Magra, Pont