Le molte vite della caserma di Gianni Bisio

Le molte vite della caserma Da bunker a centro sociale Le molte vite della caserma La Lamarmora, da ieri, ospita agenti e detenuti in semilibertà - Da marzo diventerà biblioteca del quartiere Nel 1865 era la sede del 'Mercato boario- di Torino. Sette anni dopo fu acquistata, per 3 milioni, dal Ministero della Guerra che ne fece una caserma (la «Lamarmora») per l'artiglieria da montagna, trasferendo il mercato nell'area dell'ex 'mattatoio-. Riconsegnata al Comune cent'anni dopo ridotta a «rudere», ma con un valore di mezzo miliardo malgrado lo stato di degrado, nel '74 fu destinata alla demolizione per ricavare spazio per una piscina. La delibera venne bloccata per un vizio di forma dal pei (si erano incominciati i lavori prima che fosse dichiarata esecutiva) e il •rudere» restò in piedi. Fu ristrutturato per farne un centro di servizi per il quartiere, ma per motivi contingenti la sua destinazione venne improvvisamente mutata: diventò infatti il «bunker» supersicuro per i due processi ai capi storici delle Br. Solo oggi si avvia di nuovo ad una destinazione sociale, anche se non è quella definitiva. La ex caserma Lamarmora è stata infatti adattata da ieri ad alloggio per un massimo di 140 agenti di custodia delle vicine «Nuove» e a residenza per cento detenuti sottoposti a regime di semi-libertà. Un'ala, proprio quella che ha ospitato il processo, da marzo diventerà «Centro incontri- e biblioteca del quartiere, mentre a giugno vi sarà alloggiato anche il consiglio circoscrizionale, i cui uffici saranno esattamente nel punto dove c'era la gabbia — ora demolita —per i brigatisti. Ma l'evoluzione della ex Lamarmora non è ancora finita: quando saranno terminate le nuove strutture carcerarie della città, agenti e semiliberi lasceranno l'edificio, che ospiterà da allora i servizi sociosanitari del quartiere. Oggi comunque, come dice l'assessore Vindigni, artefice dell'operazione recupero, «l'ex rudere vale 3-4 miliardi ed è un ottimo investimento del Comune-. Fin qui la travagliata storia della ex Lamarmora. Ieri, le autorità hanno visitato il nuovo edificio appena terminato nei settori riservati agli agenti e ai semlllberi. C'erano il sindaco Novelli, l'assessore Vindigni, i presidenti Vlglione e Sanlorenzo. l'assessore Fenoglio, il direttore delle «Nuove» Suraci, il rappresentante del ministero di Grazia e Giustizia dottor Buondonno, il procuratore generale Bongioannlni, il comandante delle guardie ten. Camilleri. Dopo una visita ai locali, il dott. Buondonno ha ringraziato il Comune per l'impegno messo nella realizzazione e per la volontà di collaborare: «// servizio di semilibertà di Torino è oggi il migliore d'Italia — ha detto —eia collaborazione con gli enti locali è importantissima per un inervento adeguato alle vere necessità dei cittadini-. Novelli non ha nascosto la soddisfazione per il salvataggio dell'edificio (1700 milioni spesi) che permette di cancellare anche «la vergogna dei locali per i semiliberi e gli agenti- all'interno delle «Nuove»: «JVon era nostro compito specifico, ma l'abbiamo fatto: sia gli uni che gli altri sono cittadini torinesi ». Gianni Bisio

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