Carter preme, il Comitato Olimpico temporeggia Nuove speranze di soluzione della crisi iraniana

Carter preme, il Comitato Olimpico temporeggia Nuove speranze di soluzione della crisi iraniana Gli Usa pensano attivamente di organizzare «giochi alternativi» Carter preme, il Comitato Olimpico temporeggia Nuove speranze di soluzione della crisi iraniana DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — In un discorso a New York, il segretario di Stato Vance ha nuovamente ammonito i sovietici che -gli Stati Uniti sono pronti a difendere i loro interessi vitali nel Golfo Persico con qualsiasi mezzo, inclusa la forza». Egli ha anche paragonato il confino di Sacharov all'invasione dell'Afghanistan, dicendo che -entrambi costituiscono un atto d'aggressione... che intacca i princìpi fondamentali del diritto». Parlando all'associazione degli avvocati newyorchesi, di cui è stato presidente alcuni anni fa, Vance, senza mai nominare l'Urss, ha concluso che gli Stati Uniti non consentiranno mai che la sopraffazione si sostituisca a un equlibrio internazionale basato sul reciproco rispetto. Contemporaneamente, a una riunione del Comitato Olimpico americano nel Colorado, uno dei consiglieri del Presidente, Cutler, ha chiesto il boicottaggio dei Giochi di Mosca. Cutler ha detto che -solo se i sovietici ritireranno le truppe dall'Afghanistan» il Presidente rinuncerà alla sua idea di Indire Olimpiadi separate in Occidente. A favore di Carter è intervenuto il più celebre transfuga del Cremlino, l'ex sottosegretario dell'Onu Shevcenko: in una spietata denuncia dei suoi ex superiori, egli ha affermato che l'Urss -punta al dominio mondiale», e il boicottaggio è l'unico modo di -mobilitare il pubblico russo». Difficilmente il Comitato Olimpico, che continua i suoi lavori oggi, prenderà una decisione. Esso intende prima consultare tutti gli atleti iscritti ai Giochi. Ma il ministro della Giustizia Civiletti li ha già avvertiti che sta esaminando -gli strumenti legali... per impedire loro di recarsi a Mosca» in caso di necessità. Il Comitato Olimpico americano renderà nota la sua decisione a quello internazionale alla riunione di Lake Placid, nello Stato di New York, il 10 febbraio prossimo, per le Olimpiadi invernali. Si prospetta l'eventualità di due edizioni dei Giochi, una sotto l'egida comunista , l'altra sot¬ to quella capitalista. Nell'implacabile coerenza della sua nuova «dottrina», il presidente Carter ha anche inviato il generale Goodpaster, l'ex comandante della Nato, dal presidente argentino Videla, per convincerlo a non esportare cereali all'Urss. L'Argentina vanificherebbe in parte l'embargo statunitense se fornisse a Mosca tutto il possibile. Sembra che Goodpaster abbia strappato all'ospite un assenso alla limitazione delle vendite. Carter ha anche mandato il sottosegretario di Stato Newsom in Romania, a conferire col presidente Ceausescu. Gli sforzi del Presidente per costringere i sovietici a lasciare l'Afghanistan si concentreranno nei prossimi giorni sulla conferenza panislamica di Islamabad. Egli mira da una parte a coinvolgere quanti più Paesi musulmani possibile nel boicottaggio delle Olimpiadi, e dall'altra a ottenere da alcuni di essi l'assenso all'apertura di basi militari americane. Incaricato delle trattative con questi Paesi, a cominciare dal Pakistan, è il sottosegretario di Stato Christopher, lo stesso che ha visitato l'Europa a dicembre e questo mese, e che sembra l'esecutore della strategia carteriana. Diviene cosi sempre più chiaro che 11 messaggio sullo stato dell'Unione, in cui gli Stati Uniti collocano sullo stesso piano la difesa dell'Europa e quella del Golfo Persico, condizionerà gli avvenimenti internazionali per tutto il 1980. Per l'attuazione anche incompleta della sua «dottrina», il presidente Carter ha però bisogno di risolvere subito la crisi iraniana. Uno spiraglio si era già delineato negli scorsi giorni, quando il segretario dell'Onu Waldheim aveva prospettato un compromesso: la formazione di un tribunale internazionale d'inchiesta sullo Scià, e il rilascio degli ostaggi dell'ambasciata americana a Teheran all'inizio dei suoi lavori. Le prospettive sembrano essere migliorate con la vittoria del ministro delle Finanze ed ex-ministro degli Esteri Bani Sadr al- le elezioni presidenziali. Il Dipartimento di Stato ha commentato i risultati elettorali provvisori in maniera positiva. -Prendiamo nota — hanno detto i portavoce — che Bani Sadr ha asserito di voler raggiungere al più presto un accordo sugli ostaggi, e di volere il ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan». Secondo il Dipartimento di Stato, anche il ricovero in ospedale di Khomeini agevolerebbe i negoziati. Si tratterebbe di trovare una formula che «salvasse la faccia» all'Iran. Gli Stati Uniti accetterebbero anche una condanna simbolica dello Scià da parte del tribunale internazionale d'inchiesta, purché non comportasse la sua estradizione. In quest'ottica Waldheim ha ieri indetto una riunione a porte chiuse del Consiglio di' Sicurezza dell'Onu. Ennio Caretta