Le sinistre hanno convinto i radicali a concordare alcuni emendamenti di Alberto Rapisarda

Le sinistre hanno convinto i radicali a concordare alcuni emendamenti Per l'antiterrorismo forse non si arriverà al voto di fiducia Le sinistre hanno convinto i radicali a concordare alcuni emendamenti L'ostruzionismo sospeso fino a domani - Si saprà nel pomeriggio se l'intesa è stata raggiunta - La situazione sbloccata ieri da una «lettera aperta» del socialista Fortuna ROMA — L'ostruzionismo radicale potrebbe cessare e un accordo potrebbe anche essere concluso tra pei, psi, pdup, Indipendenti di sinistra e i radicali per chiedere modifiche agli articoli più controversi del decreto antiterrorismo. 'Sospendiamo l'ostruzionismo fino a lunedi in considerazione di quanto affermato dal compagno Fortuna*, annunciava ieri, al termine della seduta, il radicale Cicciomessere, rendendo ufficiale l'atteggiamento improvvisamente possibilista del suo partito. Oggi, domenica, i lavori sono sospesi e la seduta riprenderà domani pomeriggio alle ore 15 con gli ultimi interventi di tre radicali. Sarà quello il «momento della verità»; solo allora si saprà cioè se 11 gruppo radicale avrà definitivamente rinunciato all'ostruzionismo ad oltranza. La posizione definitiva sarà decisa dai radicali lunedi mattina, al ritorno di Palmella a Roma. All'improvvisa svolta nell'atteggiamento intransigente del pr si è giunti nel giro di una mattinata. Da tre giorni erano In corso gli incontri sollecitati dai socialisti per trovare un accordo con ì radicali ed evitare l'alternativa nella quale i partiti della sinistra si sentono schiacciati: l'ostruzionismo da una parte, che impedirebbe di approvare in tempo utile il decreto: e l'intenzione del governo di chiedere il voto di fiducia per chiudere la discussione, impedendo ogni modifica del decreto. Ieri mattina si è svolto il primo incontro tra psi, pei. pdup, Indipendenti di sinistra, e i radicali. Al termine, il radicale De Cataldo dichiarava: «Ci vedremo ancora lunedì. Oggi abbiamo esaminato vari aspetti del decreto, concordando in linea di massima su tre punti (correzioni al fermo di polizia, alle perquisizioni a blocchi di abitazioni, al prolungamento della carcerazione preventiva, ndr). Se si raggiungerà una sintesi, si andrà avanti insieme su tutto, salvo l'autonomo atteggiamento di ciascun gruppo nel voto finale del provvedimento*. Secondo i radicali, la nuova disponibilità a discutere circa la fine dell'ostruzionismo sarebbe ufficialmente dovuta all'iniziativa del vicepresidente della Camera Loris Fortu-'i na, socialista ma anche compagno dei radicali in molte battaglie. Fortuna, ieri mattina, ha inviato una lettera aperta al radicali invitandoli a cessare l'ostruzionismo e a concordare con i partiti della sinistra e laici «una linea giusta, non arroccata sul principio del tutto o niente, ridando al Parlamento la possibilità di battersi su quattro o cinque emendamenti che liquidino le più gravi storture del decreto*. Un voto di fiducia chiuderebbe invece la partita «nel più disastroso dei modi* (chiedendo la fiducia U govèrno, Infatti, impedisce che vengano votati gli emendamenti a una legge). Nel caso, malgrado le modifiche, la legge non risultasse per tutti soddisfacente, aggiungeva Fortuna, «si potrà sempre poi, in forma articolata, votare contro o prò o astenersi per marcare le differenze*. Continuare nell'ostruzionismo, spiegava Fortuna al radicali, può comportare questi risultati: -Il varo di una legge iniqua e grave, addirittura con l'utilizzazione del voto di fiducia ad un governo agonizzante; il possibile tentativo di forzature interpretative del regolamento della Camera; lo slittamento ipocrita del congresso della de; ampie boccate di ossigeno al governo*. Fortuna annunciava tra le righe che, se il governo si rifiutasse di modificare il decreto, «vari parlamentari*, evidentemente socialisti, voterebbero contro. Segni ulteriori del dibattito interno in corso tra l radicali sulla opportunità di rinunziare all'ostruzionismo venivano alla luce con gli interventi in aula di Pio Baldelli e di Mimmo Pinto. Baldelli criticava l'uso sconsiderato dell'ostruzionismo mentre Pinto dava l'impressione di temere che l'opinione pubblica si convinca che i radicali alla fine, col loro atteggiamento, danno una mano ai terroristi. Nota di colore nel dibattito: la radicale Faccio ha offerto un garofano rosso all'ori. Corsini, democristiano, relatore del decreto. Corsini è anche l'ex magistrato che arrestò la Faccio a Firenze per la vicenda della casa di cura dove si operavano aborti clandestini. Se lunedi 1 radicali renderanno concreta la disponibilità di oggi, verranno scombussolati 1 piani del governo. Cossiga aveva infatti dato man-, dato al ministro Morllno di' chiedere 11 voto di fiducia ed aveva preannunclato questa sua scelta a psi, psdl, pli e pri. Ma se l'ostruzionismo cessa, il voto di fiducia non sarà più giustificato, n dibattito, a quel punto, si svolgerà con la normale prassi. Alberto Rapisarda

Persone citate: Baldelli, Camera Loris, Cicciomessere, Corsini, Cossiga, De Cataldo, Mimmo Pinto, Pio Baldelli

Luoghi citati: Firenze, Roma