L'inchiesta Moro-Br è in 27 mila pagine

L'inchiesta Moro-Br è in 27 mila pagine Depositata ieri in cancelleria L'inchiesta Moro-Br è in 27 mila pagine ROMA — Il consigliere istruttore Achille Gallucci ha depositato in cancelleria, a disposizione degli avvocati della difesa e degli avvocati di parte civile gli atti relativi all'inchiesta Moro e a altri attenta-' ti compiuti a Roma. Sono in tutto 27.000 pagine di rapporti di polizia giudiziaria, di verbali d'interrogatorio di imputati, verbali di testimonianze. n costo complessivo della copia della documentazione si aggira sui dodici milioni di lire se richiesta con urgenza, di sette milioni se richiesta con procedura normale. E' stato compiuto lo stralcio degli atti riguardanti Toni Negri, Lanfranco Pace, Franco Piperno e i redattori della rivista «Metropoli». E' probabile che l'ordinanza, con la' quale il giudice istruttore deciderà se rinviare a giudizio gli imputati, sarà depositata ■entro la fine del prossimo mese di aprile. - La Commissione parlamentare d'inchiesta sul «caso Moro» non è ancora partita con le «indagini» e già sorgono contrasti: ieri il missino Franchi ha contestato la presenza dell'oli. Mancini (psi) nella Commissione, e visto, che il presidente Biasini (pri) gli ha dato torto, ha abbandonato i lavori. La Commissione si è riunita per la seconda volta dopo l'insediamento, per ascoltare alcune informative dei due vicepresidenti (Caruso e Lapenta) sulla fase di'organizzazione (che dura da due settimane e prenderà ancora parecchio tempo). Franchi dice, in un comunicato, che con questo atteggiamento intende sottolineare «l'assurdità di un organo che pretende di indagare sul terrorismo e sul delitto Moro avendo nel proprio seno chi vanta dimestichezza di rapporti coi terroristi, chi visita in carcere Pipernq, accusato del delitto Moro, chi visita in carcere Panzieri, condannato per il delitto Mantakas, chi è tra i promotori del comitato di difesa degli imputati di autonomia del 7 aprile, chi ha da chiarire, oltre tutto questo, i motivi dello scontro con Craxi sui rapporti con le Brigate rosse durante i 54 giorni del sequestro Moro, chi, come l'on. Mancini, non ha mai nascosto rapporti con altri terroristi o presunti tali e che — conseguentemente — dovrebbe essere ascoltato dalla Commissione d'inchiesta. «L'atteggiamento del presidente Biasini, che rifiuta atti dovuti, come quelli di aprire il dibattito su questa eccezione da me sollevata, di registrare l'avvenimento informando i presidenti delle due Camere — prosegue il comunicato di Franchi — rivela la tendenza della Commissione a non vote-, re andare a fondo della ricerca della verità. Tanto è vero che si profila l'ipotesi scandalosa che le audizioni dei testi o degli inquisiti verrebbero fatte su domande preventivamente capitolate e scritte e quindi decise dalla Commissione stessa con evidente lesione della libertà dei singoli commissari e con grave pregiudizio per l'inchiesta». . _

Luoghi citati: Roma