Parte la nuova vertenza degli statali condizionata da crisi e da inflazione di Gian Carlo Fossi
Parte la nuova vertenza degli statali condizionata da crisi e da inflazione Un incontro preliminare tra il governo e i sindacati Parte la nuova vertenza degli statali condizionata da crisi e da inflazione I contratti in discussione riguardano tre milioni di pubblici dipendenti - Probabili scioperi in ministeri, scuola, poste, enti locali, ospedali, Anas -1 ferrovieri si asterranno dal lavoro il 28 e 30 gennaio e il 1° febbraio per tre ore - Le prospettive sono molto incerte ROMA — Governo e sindacati hanno affrontato ieri la vertenza per i nuovi contratti di circa tre milioni di pubblici dipendenti, che rischia di inasprirsi a breve scadenza con la proclamazione di una serie di agitazioni nei ministeri, nella scuola, nelle poste e telegrafi, negli enti locali, negli ospedali, nei monopoli di Stato e all'Anas. I ministri del Tesoro, Pandolfi, del Lavoro, Scotti, e della Funzione pubblica, Giannini, hanno discusso per tre ore con i segretari confederali Giunti, della Cgil, Romei, della Cisl, e Bugli, della Uil, gli aspetti generali della controversia, fissando un ulteriore incontro per lunedi prossimo. Si è stabilito che in una serie di colloqui specifici verranno esaminate le questioni relative all'applicazione dei vecchi contratti 1976-'7B, all'approvazione della legge quadro sulla contrattazione nel pubblico impiego e alla legge sull'occupazione giovanile. Per i ferrovieri, che hanno proclamato tre scioperi di tre ore ciascuno il 28 e il 30 gennaio e il 1" febbraio, il governo ha deciso una convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi subito dopo il ritorno di Cossiga dagli Stati Uniti. •E' stata una riunione preliminare — ha dichiarato il ministro Giannini, lasciando Palazzo Chigi — per valutare il rapporto tra i contratti nel pubblico impiego e la situazione economica generale». Si stanno profilando, secondo il ministro, prospettive economiche per i nuovi contratti nel pubblico impiego, che potrebbero avere effetti trainanti sul settore privato con evidenti riflessi sull'inflazione: »Il problema non è quindi di compatibilità tra le richieste salariali e il bilancio dello Stato, ma con la situazione economica generale». Il ministro Scotti ha spiegato che si è fatta una prima illustrazione del quadro delle compatibilità, non solo con riferimento alla finanza pubblica, ma alla politica retributiva in genere, riguardante anche il rapporto tra settore pubblico e settore privato. Il problema delle compatibilità a suo avviso, investe non solo gli statali, ma tutte le categorie del pubblico impiego. -Nessuno vuole avocare — ha aggiunto Scotti — le trattative a livello della presidenza del Consiglio e fare una trattativa unificata. I negoziati debbono svolgersi nelle sedi proprie. Si tratta però, in questa sede, di aprire un confronto con la Federazione unitaria in riferimento alla politica economica complessiva». Anche nella valutazione dei sindacati, l'incontro è stato -interlocutorio e preliminare» però avrebbe portato qualche elemento in più rispetto alle caute affermazioni dei due ministri. Bugli ha detto: -Il governo ha ribadito la necessità di un recupero salariale delle categorie del pubblico impiego rispetto al settore privato. Da parte nostra abbiamo sostenuto che in nessun caso siamo disposti a fare i contratti attraverso una ammucchiata: i contratti si fanno al tavolo delle trattative, con le categorie interessate. Abbiamo anche sottolineato che il sindacato ha già dato indicazioni generali sul piano economico per i rinnovi, stabilendo autonomamente le compatibilità». Il rinvio a lunedi è stato accolto con -viva preoccupazione» dai rappresentanti delle Regioni impegnati, assieme a quelli dei Comuni e delle Province, nella trattativa per il nuovo contratto nazionale dei 600.000 dipendenti degli enti locali. Ne deriva un rallentamento dei negoziati, con il ri schio di non poter chiudere il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 1978, prima della fine della legislatura regionale. -Inadempienze del genere e le tensioni che creano — si legge in un comunicato delle Regioni — sono deleterie per il recupero di una maggiore efficienza e produttività della pubblica amministrazione. Le Regioni, da mesi impegnate per un rapido e positivo esito delle trattative, nella consapevolezza delle pro¬ prie responsabilità e dei propri autonomi poteri, ribadiscono la ferma e coerente determinazione a che il rinnovo contrattuale venga concluso nella tornata fissata con inizio da martedì 29 gennaio •. Gian Carlo Fossi i in il li in (Mini ih unni niun uni imi n n uni in
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