Il «confino» viola i diritti dell'uomo?

Il «confino» viola i diritti dell'uomo? Il «confino» viola i diritti dell'uomo? Il ricorso di un presunto mafioso sarà esaminato dalla Corte Europea di Strasburgo PALERMO — La Corte europea dei diritti dell'uomo esaminerà martedì a Strasburgo il caso del presunto mafioso palermitano Michele Guzzardi, 37 anni, che accusa l'Italia di violare i principi fondamentali della libertà dell'uomo. La violazione verrebbe commessa ogni volta che le sezioni speciali dei tribunali addetti alle misure di prevenzione inviano qualcuno in soggiorno obbligato. La misura coercitiva del domicilio coatto, che è stata più volte oggetto di contestazioni e polemiche e non è da tutti ritenuta adeguata, secondo Guzzardi contrasta in maniera stridente con l'art. 5 della Convenzione stipulata tra i Paesi della Comunità europea. Se la Corte accoglierà l'istanza di Michele Guzzardi, l'Italia sarà obbligata a modificare le norme antimafia. Poiché le decisioni della Corte sono vincolanti, dovremo cancellare tutte le disposizioni in materia. Sospettato di essere stato un «picciotto» della sanguinaria cosca mafiosa di San Lorenzo Colli, borgata di Palermo, coinvolto poi con i fratelli nell'«anonima sequestri» di Luciano Liggio. assolto in primo e in secondo grado dall'accusa di partecipazione al sequestro dell'industriale Pietro Tortelli. Michele Guzzardi non è certo un personaggio che passa inosservato. Nel novembre del 1961. quando aveva 19 anni, fu indiziato di omicidio e quattro tentativi di omicidio. Se la cavò a buon mercato, con una «semplice» imputazione di assocazione per delinquere.

Persone citate: Guzzardi, Luciano Liggio, Michele Guzzardi, Pietro Tortelli

Luoghi citati: Italia, Palermo, Strasburgo