Colonnello e carabiniere uccisi in agguato terrorista a Genova di Clemente Granata

Colonnello e carabiniere uccisi in agguato terrorista a Genova A meno di 24 ore dalla manifestazione per Guido Rossa Colonnello e carabiniere uccisi in agguato terrorista a Genova Ferito anche un alto ufficiale dell'esercito di servizio presso l'Arma - Due terroristi li hanno attesi mentre ritornavano a casa in auto, hanno sparato con i mitra e sono fuggiti - L'attentato rivendicato da Prima linea e dalle Br DAL N08TRO INVIATO SPECIALE GENOVA — A meno d'i M ore di distanza dalla manifestazione popolare contro il terrorismo, che aveva visto raccolte in piazza De Ferrari oltre 50.000 persone, è stato compiuto contro le forze dell'ordine un nuovo nefando agguato, che proprio per quella circostanza assume ancora di più il significato di una sfida feroce. Sono morti, falciati dal mitra, due carabinieri, l'appuntato Antonino Casu, dì 50 anni, ucciso all'istante, e il tenente colonnello Emanuele Tuttobene, di 58, spirato poco dopo all'ospedale; è rimasto ferito un ufficiale dell'esercito, Luigi Ramundo di 50 anni: forse perderà l'occhio sinistro. I tre viaggiavano su una «128» blu, quando un «commando» di due terroristi li ha affrontati in via Riboli, una stretta strada del quartiere Albaro, a pochi passi dall'abitazione del Tuttobene, e ha sparato. Poi la fuga, sembra, su una «Giulia» sulla quale si trovavano probabilmente al- tri tre complici, tra cui una' donna. Erano le 13,20. Il quartiere Albaro era affollato, parecchi studenti rincasavano. Le testimonianze sono nume-: rose, ma per ora alquanto' contraddittorie. Poi la ridda delle telefonate'' per rivendicare l'attentato: alle 14 la firma di «Prima linea» ; un'ora dopo quella delle Brigate rosse; infine, attorno alle 17, ancora delle Brigate rosse, ma con una specificazione. «Parla — ha detto l'anonimo telefonista con la voce contraffatta —, la colonna genovese delle Br. Questo pomeriggio un nucleo armato ha eliminato un uomo di punta del generale Dalla Chiesa. Nei prossimi giorni seguirà un comunicato». Genova è attonita, sgomen-, ta, offesa. Sentimenti che sii colgono nelle prime dichiara-' zioni ufficiali degli uomini polltici e tra la gente. E già questa sera in piazza De Ferrari sono tornati a raccogliersi gli operai delle aziende genovesi, soprattutto quelli dell'Italsider, che nel primo pomeriggio avevano sospeso temporaneamente il lavoro. Sono state fermate improvvise, spontanee. Poi i comizi nella grande piazza dove giovedì era stato ricordato l'assassinio del sindacalista Guido Rossa, massacrato dalle Br, cosi come erano stati massacrati dagli eversori il giudice Coco e la sua scorta, il commissario Esposito e i carabinieri, nel novembre scorso, Battaglin e Tosa. Adesso dopo due mesi di relativa tregua tornano di nuovo in questa città, che alcuni considerano uno dei laboratori dell'eversione, le cronache del terrore e al già lungo elenco di vittime si aggiungono due nomi nuovi, i nomi di altri due autentici servitori dello Stato. Il tenente colonnello Tuttobene, sposato, due figli, dirigeva presso il comando della Legione carabinieri l'Oaio (Operazione addestramento investigazioni ordinamento), un organo amministrativo, cosi come funzioni amministrative svolge presso la stessa Legione 11 colonnello Ramundo, l'ufficiale ferito. Casu era il loro autista, e ogni giorno, pressappoco alla stessa ora, riaccompagnava a casa i due ufficiali. I terroristi hanno studiato attentamente percorso e tempi. Tuttobene, l'obiettivo dichiarato secondo le telefonate dei terroristi, abitava al numero 10 di via Riboli, una strada in leggera salita che unisce via Francesco Pozzo a via Trento, è nel mezzo di un quartiere residenziale. Case decorose a tre o quattro piani, alcune villette dipinte di blan- Clemente Granata (Continua a pagina 2 in quarta colonna) Genova. L'auto delle vittime dell'attentato in via Riboli, crivellata dai proiettili (Tel. Ansa)

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