Riscoperte dal tailleur primaverile cinture-oro e scollature generose

Riscoperte dal tailleur primaverile cinture-oro e scollature generose Le sfilate romane delle case di alta moda femminile Riscoperte dal tailleur primaverile cinture-oro e scollature generose Per l'estate abiti esotici reinventati su colori e disegno dell'Africa e dell'America Latina ROMA — L'oro sale, l'oro scende: e il suo richiamo, non fosse che i molti lucenti bottoncini a sparato nelle candide camicette di Mila Schoen, è sempre lì, illumina o ironizza una realtà agitata. E' a 24 carati nei grandi collari negroidi, rigidi e molteplici, che Helietta Caracciolo ha creato per gli abiti di Lancetti, per la sua estate d'evasione verso il sole, la bellezza, sulla scia di reinventati disegni tra Africa e America Latina. In tempi di fronda per l'Alta Moda, il sarto-pittore ha affidato alla proiezione d'un film la storia di come nasce un vestito, degno d'esser firmato: dal tessuto prescelto al suo avvolgersi sul corpo della indossatrice, naturalmente negra (mai le bianche sono state così in ribasso) dal disegno del modello al taglio, al calmo, ma veloce e insieme paziente agitarsi delle mani con l'ago e il filo. Intanto, in passerella, lunghissime ragazze di pelle lucidamente bruna cancellavano dalla memoria spalle enfiate, asciuttezze aggressive per colmarci gli occhi della difficile meraviglia di emblemi di antica negritudine, ricostruiti a incasso, di bianchi e di neri superbi, di tailleur perfetti, in lana sottile o in seta, di esili, spogli mantellini, di animati abiti a corolla di continuo scomposta nel colore del Brasile. La primavera-estate di Mila Schoen comincia invece dalla pioggia. Ed ecco che persino la tepida pioggerellina di marzo diventa desiderabile, se c'è da indossare uno di questi suoi completi impermeabili, mantellino, tailleur con gonna o pantalone, giacca e abito in seta. La sarta milanese non dimentica la primavera in città: i suoi colori sono sordi e sommessi, gli chemisier non tramontano mai, i tailleur in spugnose lane color ecru, a quadrigliatt distanti in blu si complicano appena d'un pannello libero e sfuggente sul mazzo comodo delle pieghe, a rendere agile un passo sicuro, grazie alle scarpe basse da educanda. E da collegiale di lusso sono infatti i festoni a sopraggitto sulle giacchette, omaggio di Chanci, i collettini alla Carletta, i pendenti gioiello a forma di lente, chiusa dall'oro: finché la ragazza approda a Oxford, inalbera il classico copricapo da laureanda e può sbizzarrirsi in eleganti irreprensibili divise color blu notte. Tanto, per un mattino più libero, per un pomeriggio più femminile, può gettar via il cappello d'ordinanza e sfogarsi con le pagliette alla Chevalier, altrettanto spiritosamente realizzate da Maria Volpi. E allora son mantelline tutte plissé, sono gonne con ali più mobili, ma non troppo: perché Mila Schoen blocca anche i farpali, scagliona le anche e le baste in scuri o neri abiti da sera, e severamente sexy. Paglietta o magiostrina per la prossima estate, secondo Maria Volpi e Irene Galitzine: è l'accento giusto per il tailleur che riscopre la giacca corta, un po' a scatola, Ut giacca bolero, la gonna morbida sul davanti e il classico pantalone, giocando su colori netti e fantasie geometriche, dalla riga al pois, ricordandosi del bianco, del blu, del rosso. Cinture-gioiello in plastica vetro¬ sa, guidata da Borbonese in sculture spaziali e colorate, stringono la vita al punto giusto. Ma spesso, negli abiti con volani plissé la vita si allunga, il busto è inguainato, le scollature si aprono generose per la brillante invadenza di grandi collier in Strass, oro e madreperla. La donna di Galitzine è femminile, stando al di qua della dolcezza per la dolcezza: i pantaloni non li vuole dimenticare, anche se la tunica, in bellissime varianti, rischia di essere il suo modello preferito, dal pomeriggio alla sera- Lucia Sollazzo Roma. Un modello da sera di Odio presentato alla sfilata

Luoghi citati: Africa, America Latina, Brasile, Oxford, Roma