Energia nucleare e crisi petrolifera
Energia nucleare e crisi petrolifera Da domani conferenza a Venezia Energia nucleare e crisi petrolifera ROMA — Domani si aprirà a Venezia la Conferenza nazionale sulla sicurezza nucleare che cinque mesi fa nella sua relazione al Parlamento, U presidente del Consiglio Cossiga annunciò tra gli impegni programmatici del governo in materia energetica. Il dibattito non sarà dei più fa-.\ cili, vista la contrapposizione di forze all'interno del Paese sulla controversa 'questione nucleare». L'angolo di visuale, peraltro, della Conferenza, non si limiterà all'esame del soloproblema dell'installazione di «centrali; ma si allargherà inevitabilmente all'uso razionale delle risorse energetiche disponibili Proprio in preparazione di Venezia, si sono tenuti ieri due importanti convegni dedicati ai temi specifici del «risparmio» e delle centrali elettronucleari. Al Ceep, centro studi di politica economica, si sono incontrati il ministro Bisogna, il presidente della Commissione Industria della Camera, Giorgio La Malfa, i presidenti dell'Enel Corbellini, e del Cnen Colombo, scienziati come Felice Ippolito, ricercatori, operatori pubblici e privati del settore energetico. Il ministro dell'Industria ha chiarito senza mezzi termini che la crisi petrolifera sarà una crisi di lungo periodo che richiederà profonde modifiche dell'attuale modello di sviluppo e nel modo di vita di tutti i cittadini. I problemi, comunque, ha aggiunto il ministro, vanno divisi tra il breve e il lungo termine: «Nell'Immediato, c'è la necessità di garantire l'approvvigionamento, operando 'attraverso lo strumento del prezzo in modo da mantenere allineati 1 ricavi delle società petrolifere operanti in Italia con quelle operanti all'estero, a qui, la modifica del metodo di calcolo dei prezzi petroliferi. Nel lungo periodo, gli obiettivi su cui puntare vanno dalla riduzione (risparmi) della dipendenza energetica dall'estero, alla maggiore produzione di energia alternativa, tra cui quella nucleare se saranno superate le incognite legate alla sicurezza». La Malfa e Ippolito, dal canto loro, hanno messo l'accento sulla necessità di superare «la confusione. 11 disordine, lo sperpero di risorse che oggi si registra nel delicato gettore delia ricerca». Più vivace e certamente più polemico l'incontro organizzato dal Comitato nazionale di controllo per le scelte energetiche, un organismo al qua¬ le partecipano la Firn, associazioni interessate all'ecologia, i rappresentanti di «Italia nostra», del Fondo mondiale per la natura e del gruppo •donne e ambiente». Grande accusato il rapporto della commissione consultiva per la sicurezza nucleare, rapporto che sarà discusso a Venezia. «Questo rapporto — si è detto — contiene errori scientifici molto gravi, non tiene conto della connessione esistente tra misure energetiche nucleari e effetti biologici e quindi degli enormi rischi che ne conseguono (si è parlato, per le imprese impegnate nel nucleare, d'aumento di mortalità per cancro, dovuto a radioattività, del 65 per cento), degli avvertimenti provenienti dall'America circa l'insufficienza degli attuali standard di controllo». L'attacco più duro è stato diretto al ministro Andreatta accusato di «cinismo e di voler sdrammatizzare le opposizioni con i soldi, intendendo dare al Comuni alcuni miliardi per risarcire qualche miglialo di abitanti. In fatto di quattrini, il ministro sembra mostrare maggiore confidenza che non con kilowattora e tonnellate di petrolio equivalenti». n.g.
Persone citate: Andreatta, Felice Ippolito, Giorgio La Malfa, Ippolito, La Malfa
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