Blitz antfisequestri in tutta la Sardegna 16 arresti e preso l'insospettabile capo

Blitz antfisequestri in tutta la Sardegna 16 arresti e preso l'insospettabile capo Quaranta ordini di cattura; sgominate alcune bande ài rapitori Blitz antfisequestri in tutta la Sardegna 16 arresti e preso l'insospettabile capo E' un dottore commercialista di Nuoro, e titolare di una commissionaria d'auto - Accusati anche commercianti, allevatori, autonoleggiatori - Sessanta perquisizioni; sequestrato mezzo miliardo e molte armi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE CAGLIARI — Un «blitz» di carabinieri e polizia la notte scorsa in tutta la Sardegna (Cagliari, Sassari, Nuoro e diversi paesi del centro dell'isola) ha sollevato forse un lembo della fitta coltre che copri-, va l'Industria dei sequestri di persona. Sono sedici le persone arrestate; contro altre 24 è stato spiccato mandato di cattura: ad alcune è stato notificato in carcere, dov'erano finite per episodi che fanno parte di questa indagine; altre, invece, sono latitanti, chi da pochi giorni, chi da molti anni. Il nome di spicco è quello del dottor Antonio Felline, commercialista nuorese trapiantato a Sassari, titolare di' una società commissionaria di auto; accanto al suo nomi di commercianti (soprattutto di Nuoro) e di autonoleggiatori. »Non è stata sgominata una "gang" — ha detto ieri mattina il procuratore della Repubblica di Cagliari, dott. Giuseppe Villa Santa — ma un'aggregazione di bande che in questi ultimi anni hanno compiuto diversi rapimenti in Sardegna'.Dirige l'indagine il giudice istruttore dott. Luigi Lombardinl, il magistrato che negli ultimi anni ha seguito le vicende di numerosi sequestri, ultimo quello dei fratelli torinesi Giorgio e Marina Casana rapiti il 22 agosto e rilasciati il 21 ottobre dello scorso anno. Appena un mese dopo la liberazione dei ragazzi, sette persone finivano in carcere per questo sequestro: la «mente» della banda, l'allevatore di conigli ed autotrasportatore Luciano Gregoriani, non solo confessava e faceva i nomi del complici, ma forniva elementi determinanti per le operazioni successive. In realtà il giudice istruttore aveva raccolto una grande quantità di elementi a carico di numerose persone; quando sono venuti fuori anche gli elementi di raccordo, l'operazione ha potuto aver luogo: «La sua riuscita, assai com' plessa anche per il notevole impiego di forze — ha detto 11 dott. Villa Santa — è dovuta anche all'assoluta segretezza mantenuta da tutti e dalla stretta collaborazione tra carabinieri e forze di polizia cui va il nostro elogio incondizionato'. Ecco l'elenco degli arrestati: Antonio Felline, quarantaduenne, dottore commercialista, nato a Nuoro e residente a Sassari. Dodici anni fa entrò in società con la titolare della commissionaria Fiat di Nuoro, signorina Alda Bagnino, figlia del comm. Aurelio Bagnino, rapito nell'agosto 1967 e morto in prigionia. Felline divenne poi socio di Antonio Cannas, anch'egli commissionario di auto, condannato prima e poi assolto dal sequestro e dall'omicidio dello studente Puccio Carta. Altri arrestati: Elsa Sogglu, 32 anni da Carbonla, residente a Sassari (è la donna del Felline, che è sposato); Francesco Capiello, 39 anni, nato a Firenze ma di origine napoletana, da molti anni trapiantato a Nuoro, dove possiede due negozi di scarpe. Mario Marcello, 45 anni, nato in Corsica e residente a Gavoi, commerciante in dolciumi; Giovanni Crudu, 39 anni, da Orani, allevatore; Giovanni Costa, 43 anni, da Nuoro, commerciante in abbigliamento; Pietro Carmelo Rulu, 41 anni, casaro, di Orune, residente a Nuoro; Giovanni Bande, 39 anni, commerciante di Orani; Paolo Mereu, 33 anni, operaio della Forestale; Salvatore Appeddu, 34 anni, commerciante ambulante di latticini e uova; Salvatore Cadeddu. 35 anni, allevatore di Sanile: Daniele Mulas, 43 anni, di Orgosolo. autotrasportatore; Mario Ladu, 38 anni, autonoleggiatore di Sarule; Gonario Mulas, 26 anni, allevatore di Sarule; Gonario Moreddu, 44 anni, autotrasportatore di Sarule; Mario Mulas. 47 anni, di Fonni, pastore. In casa del Costa, in particolare, e nelle altre abitazioni sono stati sequestrati libretti di deposito bancario e banco note per circa mezzo miliardo. nttzndtdstsgclGliclndcIlrqist nonché molte armi. Sono state compiute complessivamente una sessantina di perquisizioni. I capi d'imputazione sono una quarantina e vanno dal sequestro di persona al tentato sequestro, dall'omicidio al riciclaggio di denaro sporco, dalla rapina alla detenzione di armi e tutta una serie di reati minori. In dettaglio si riferiscono ai sequenti casi: Sequestro ed omicidio dell'ingegnere della Ferrari, Giancarlo Bussi, rapito nell'ottobre '78 a Vlllasimius. Per il suo riscatto la moglie pagò 100 milioni. Strettamente connesso a questo episodio è l'omicidio del pastore di Arzana, Giovanni Pilllu, 11 cui cadavere, chiuso dentro un sacco, venne gettato in un pozzo. Il Pilllu aveva manifestato l'intenzione di dire agli inquirenti quanto sapeva del sequestro Bussi. In carcere per il sequestro e per i due omicidi si trovano cinque persone; altre due, fra cui Piero Plras, condannato all'ergastolo per l'omicidio di quattro persone commesso a Lanusel il giorno di Ferragosto '74, sono latitanti; sequestro del bambino Luca Locci, di 7 anni, figlio del commissionarlo Fiat di Macomer. Il bimbo fu preso 11 26 giugno '78 e rilasciato dopo 90 giorni per un riscatto di 400 milioni; sequestro del commerciante di Sassari dott. Salvatore Troffa, rapito il 4 novembre '78 e rilasciato il 4 luglio '79, dietro un riscatto di 700 milioni. Apposto del Troffa, i ban¬ diti tennero in ostaggio, nell'ultimo periodo, il suo emissario Giovanni Piredda, per la liberazione del quale la famiglia Troffa dovette sborsare altri 100 milioni. Un primo sviluppo clamoroso delle indagini lo si ebbe quando venne accusato del sequestro l'altro emissario, Piero Carta, di Orgosolo, nipote del latitante Gonario Carta, al quale sono addebitati diversi altri sequestri di persona; sequestro di Giorgio e Marina Casana. In carcere si trovano sette persone, fra cui Gregoriani. Costui e i suoi complici lanciarono dai microfoni di Radio Sardegna e dai giornali un appello a due complici, Salvatore Coinu e Salvatore Fois, perché si costituissero, con l'Invito particolare al Coinu, che era il cassiere della banda, di portare con sé i soldi del riscatto, 500 milioni. Ma costui non ha aderito all'appello ed è uccel di bosco dal 28 novembre '79; tentati sequestri dello studente di Oristano Paolo Uggia e del polacco Antoni Huber Cassel, episodi minori, il secondo del quali — avvenuto a Porto Raphael nel 1978 — addirittura sconosciuto alla cronaca. Antonio Pinna Cagliari. Antonio Felline, uno dei sedici arrestati nel blitz