Voci (sul Toto clandestino) anche di partite «sospette»

Voci (sul Toto clandestino) anche di partite «sospette» Forse tentata la corruzione di una intera squadra Voci (sul Toto clandestino) anche di partite «sospette» Interrogato il giornalista che scrisse l'inchiesta sulle scommesse DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Per ora è niente più che una voce, ma i suoi riflessi potrebbero essere egualmente clamorosi: a confermarla, nei prossimi giorni i giudici chiameranno due giornalisti di un quotidiano milanese. Riguarda un tentativo di corruzione (che sarebbe corredato da nomi, circostanze, date e cifre) compiuto — si dice — qualche settimana fa durante la trasferta a Milano di una squadra di calcio romana. Alla vigilia dell'incontro — raccontano nell'albergo in cui alloggiavano i giocatori della compagine ospite — si era presentato un misterioso personaggio che aveva avvicinato un giovane calciatore prima con offerte, poi con mi- nacce. La proposta sarebbe stata quella di convincere gli altri a lottare sul campo solo l'indispensabile, in cambio di sei milioni per il calciatore che doveva fare da tramite, e di una somma più consistente da dividere tra gli «anziani» della squadra. Stupisce, però, nel caso che questo tentativo di corruzione sia realmente avvenuto, che i giocatori in questione non abbiano avvertito i loro dirigenti e che questi ultimi non abbiano immediatamente informato la Federcalcio. Se poi le cose fossero andate diversamente, il personaggio era pronto a garantire ai calciatori romani una «punizione» che avrebbe potuto interrompere per sempre la loro carriera. Nessuno, certo, si è ancora presentato dal giudice per confennare questa ricostruzione. Ma la voce circola da tempo, e con molta insistenza: per verificarne la consistenza il sostituto Giorgio Santacroce convocherà i due cronisti sportivi che sembrano in grado di fornire qualche elemento in più. La linea della magistratura ormai non può che insistere su questi elementi: visto che le ipotesi avanzate dai giornali sono rimaste tali, ai giudici non resta che chiedere maggiori chiarimenti a quanti hanno contribuito ad alimentarle. Ieri mattina il procuratore capo De Matteo ha avuto un colloquio informale con un cronista di «Paese Sera» che nei giorni scorsi ha firmato una serie di articoli sul «Totocalcio clandestino». Giuliano Prasca — questo il nome del giornalista — ha raccontato al procuratore come aveva iniziato la sua inchiesta, quali persone aveva incontrato, quali sono a Roma i meccani¬ smi del gioco che ha fatto nascere gravi sospetti sulla regolarità degli incontri. Anche Prasca però, quando si è trattato di elencare a De Matteo le partite «sospette», non ha potuto che riferire le sue impressioni, o le opinioni diffuse tra i tecnici del settore. Fra i «si dice» giunti fino alla Procura c'è anche quello che indica il portiere del Milan Albertosi tra gli scommettitori abituali del «Toto clandestino». L'indiscrezione, ieri, ha avuto conferma anche nell'ambiente dei bookmakers romani: ma perché l'Indagine possa avere qualche sviluppo, occorrerebbe dimostrare almeno che alle puntate di Albertosi sono seguite prestazioni particolarmente sottotono. Fra l'altro, obiettano In Procura, l'ipotetica truffa si sarebbe verificata a Milano. Ad occuparsene dovrebbe essere dunque la magistratura lombarda.

Persone citate: Albertosi, De Matteo, Giorgio Santacroce, Giuliano Prasca, Milan Albertosi

Luoghi citati: Milano, Roma