Sconforto tra gli amici italiani del fisico o della moglie Elena di Lia Wainstein

Sconforto tra gli amici italiani del fisico o della moglie Elena Sconforto tra gli amici italiani del fisico o della moglie Elena ROMA — La notizia dell'arresto di Sacharov ha destato profondo sbigottimento in Occidente e soprattutto in Italia, dove lo scienziato e la moglie hanno da molti anni degli amici affezionati. Tra questi vi sono le sorelle italo-russe Maria Olsufieva Mihahelles (che vive a Firenze) e Alessandra Busiri Vici (a Roma) e la dottoressa Nina Harkevic, che più volte ospitò Elena Bonner nella propria casa di Firenze. Gli antichi legami si sono rinsaldati nel corso di alcuni recenti soggiorni in Italia, resi necessari da motivi di salute, della Bonner. La moglie di Sacharov, infatti, sin dalla guerra «é affetta da una condizione delicata, da vicende oculistiche complesse, da glaucoma e da cataratta» dice il professor Frezzotti, che la operò a Siena e la munì di una scorta di medicinali non reperibili nell'Unione Sovietica. 'Che ne sarà ora di Ruth Grigorievna?» esclama la Olsufieva, che rievoca la vita terribile della madre di Elena Sacharov. Il marito, Georgij Bonner, membro del Komintern, peri fucilato nelle purghe di Stalin, e la moglie, secondo una legge in vigore in quei tempi, venne deportata come 'membro della famiglia di un nemico del popolo» a Karaganda nel Kazachstan. Vi dovette rimanere quattordici anni, mentre la dodicenne figlia Elena si trovava sola con il fratellino. Dopo la riabilitazione, Ruth Grigorievna ottenne il piccolo appartamento di Ulica Chkalova 48, nel quale ospitò la figlia, il genero e alcuni nipoti. Attualmente Ruth Grigorievna, che ha settantasei anni e soffre di una salute cagionevole, ha ricevuto dalle autorità sovietiche il permesso per andare alla fine di questo mese in America. Nei pressi di Boston risiedono, sin dal 1977, Tatjana e Aleksej Semjonov, figli di un primo matrimonio di Elena Bonner. Ma con la figlia e il genero deportati a Gorki, Ruth Grigorievna vorrà ancora partire? Un'amica della famiglia Sacharov, Olga Maksimova, arrivata in Italia all'inizio di dicembre e diretta nel Canada, ci racconta come Elena Bonner, non potendo farlo dalla propria casa, si recò da lei per telefonare all'estero. Siccome in simili casi il telefono dell'abbonato viene poi regolarmente staccato dalla polizia, i dissidenti stanno bene attenti ad esporre ad un simile rischio solo chi è comunque in procinto di partire. Cosi i contatti con l'Occidente, ostacolati in ogni modo possibile, diventano sempre più rari e difficili. Negli ultimi tempi, Maria Olsufieva ha ricevuto solo un telegramma di auguri per Capodanno, Nina Harkevich una telefonata, e chi scrive una cartolina, in cui Elena Bonner esprimeva la propria aspirazione «ad una vita un po'più serena e meno priva di gioia», pur non essendo 'molto ottimista riguardo all'avvenire». Da altre testimonianze raccolte presso persone arrivate recentemente dalla Russia risulta come i Sacharov sembrassero provare un sentimento di apprensione, un fatto che non può sorprendere, dato il clima di crescente isolamento in cui erano costretti a vivere. Basti pensare che un loro vecchio amico, incontrandoli all'Accademia delle Scienze, potè constatare come quanti si trovavano 11 non solo si tenevano lontani dai coniugi Sacharov, ma addirittura voltavano loro deliberatamente Lia Wainstein