Alleati nel Golfo Persico

Alleati nel Golfo Persico Alleati nel Golfo Persico (Segue dalla l'pagina) eccezionale rilevanza. La visita avviene nel momento di maggior pericolo per la pace dalla fine della seconda guerra mondiale, e, pei quanto riguarda l'Italia, nell'incerta fase tra il comitato centrale socialista e il congresso democristiano. Il nostro Paese Inoltre, nella sua qualità di presidente di turno della Cee, e di organizzatore del vertice delle superpotenze economiche del prossimo giugno, parla anche a nome dell'Europa. L'ordine dei lavori è enormemente vasto, e l'elenco degli interlocutori di Cossiga impressionante. Dopo l'incontro con Carter alla Casa Bianca, che sarà preceduto dai discorsi ufficiali nel «south laum», 11 giardino posteriore, il presidente del Consiglio italiano consumerà la colazione col segretario di Stato Vallee. Nel pomeriggio, riceverà a Blair House, la residenza dove è ospite, il ministro della Difesa Brown, quello dell'Energia Duncan, e quello della Giustizia Civiletti, che è di origine italiana. Il banchetto di onore si svolgerà alla sera, e sarà seguito da un ricevimento, con brindisi e nuovi scambi di vedute. Più che sui rapporti bilaterali, le discussioni verteranno su quelli internazionali. Cossiga è il primo capo di governo straniero Invitato quest'anno negli Stati Uniti. Nell'invito, il Dipartimento di Stato individua il riconoscimento non solo della sua linea di «membro di pieno diritto della Cee e della Nato» ma anche della partecipazione di tutte le forze politiche italiane al dibattito di una politica estera convergente con quella americana. E' riconosciuto altresì al nostro Paese il merito di un tentativo organico di riequilibrare la propria economia, risolvere il problema energetico e promuovere la collaborazione Nord-Sud. E' dunque «fantasiosa», co- me ci dicono alla Casa Bianca, l'ipotesi che Cossiga cerchi o Carter offra una «garanzia» sull'ingresso al potere del pei. Realìstica» è invece l'altra che richieste e controrichieste siano avanzate e discusse sulla posizione dell'Alleanza Atlantica nel confronto tra gli Stati Uniti e l'Urss. n discorso programmatico di Carter nella notte alla televisione ha mutato i termini tradizionali della politica estera europea. Oli Stati Uniti auspicano la partecipazione della Nato, insieme con la Cina, l'Arabia Saudita e altri Paesi islamici, a un «consorzio» impegnato alla difesa e agli aiuti economici del Pakistan e del Golfo Persico. Nell'ottica americana, questa è una svolta storica della funzione dell'alleanza atlantica. Implica il superamento dei confini regionali, e, a più breve termine, la sua adesione al boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca, considerato da Carter indispensabile dopo il confino di Sacharov a Gorkij. Essa investe di una luce nuova i colloqui di Cossiga su tutti gli altri grandi temi: il Medio Oriente, il Corno dell'Africa, i Paesi dissidenti dell'area comunista come la Jugoslavia e la Romania. E, naturalmente, si riflette anche sulle relazioni economiche tra la Cee e gli Stati Uniti. La visita di Cossiga a Washington, insistono il dipartimento di Stato e la Casa Bianca, non è tuttavia una strada a senso unico. Carter è disposto a recepire le istanze europee, messe a punto telefonicamente da Cossiga prima della sua partenza da Roma col cancelliere tedesco Schmidt, il presidente francese Giscard d'Estalng e il premier inglese Thatcher. in particolare sulla riduzione equilibrata delle forze della Nato e del Patto di Varsavia e sul disarmo nucleare. Gli Stati Uniti non ritengono il Salt 2 «morto e sepolto» né «sbarrato l'uscio della distensione». Sono aperti alla ragione, come dimostra il mutamento di rotta sull'Iran. L'atmosfera della visita è cordiale e costruttiva. Cossiga è stato ricevuto ieri pomeriggio all'aeroporto di New York dai nostri ambasciatori a Washington Pansa Cedronio e all'Onu La Rocca. Ha proseguito il viaggio su un aereo presidenziale, trovando a riceverlo alla base militare di Andrews il segretario di Stato Vance, che gli ha porto il benvenuto di Carter. Domani, il presidente del Consiglio incontrerà il ministro del Tesoro Miller e le commissioni Esteri del Senato e della Camera. Si trasferirà quindi a New York per la visita al segretario generale dell'Onu Waldheim prima del rientro in Italia. Ennio Carette