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Quando si discute a colpi di pistola Due clan accusati di rissa e ferimento Quando si discute a colpi di pistola All'origine della sparatoria, una sedia del bar spostata rumorosamente - Oggi sentenza Tra clan si discute con la pistola. Cosi si legge, In sintesi, negli atti che riguardano una mezza dozzina di persone chiamate in Corte d'assise (seconda sezione) a rispondere di rissa e, una, di tentato omicidio. Da un lato il clan Zipparl (Rosario, Fernando, Luigi) dall'altro gli Amen (Domenico e Saverio) più Giovanni Falco e Michele De Stefano. Il processo è appena cominciato, finirà, forse, oggi. il fatto. Si inizia in un bar di via Saorgio, la sera del 20 aprile '74. Li c'è Rosario Zippari che conversa. Entra Saverio Amen che, volontariamente o no, suscita, con un muovere scompo- sto di sedie, l'insofferenza dello Zipparl. I due si beccano, poi escono e ognuno a casa propria convoca amici e parenti per un «ragionamento» che per certa gente non significa affatto discutere. Foco dopo i due gruppi si fronteggiano in un altro bar. Sembra che gli astll si stemperino con l'aroma di un caffè consumato al bancone ma è tregua fittizia: rimontano all'improvviso le rabbie represse, volano sberle, Rosario Zipparl tira fuori la pistola e spara contro Saverio Amen. Questi cade contro una vetrina, la frantuma, raccoglie le schegge di vetro e le scaglia contro gli avversari. E' la rissa, con sangue e feriti. Alla fine intervengono i carabinieri. Ieri il processo. * E' stato denunciato a piede libero Giuseppe Sorci. 27 anni, abitante a Borgofranco (frazione San Germano) che avrebbe compiuto un furto nel cantiere di Antonio Sartoris, 53 anni, a Samone procurando un danno di circa 300 mila lire. Quando 1 carabinieri chiamati dall'impresario sono intervenuti per un sopralluogo hanno constatato con sorpresa che c'era stampata su un cumulo di neve la targa di un'automobile. Ai militi altro non è rimasto che risalire al proprietario della vettura per individuare 11 responsabile.