Protesta di donne a Verona oggi al processo per violenza

Protesta di donne a Verona oggi al processo per violenza L'ostetrica venticinquenne aggredita sull'auto Protesta di donne a Verona oggi al processo per violenza Organizzazioni femminili chiedono di costituirsi parte civile DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VERONA — 'Vogliamo che la violenza sessuale venga considerata anche dal codice come un reato contro la persona e non solo contro il pudore*. E' questa la motivazione principale per la quale questa mattina le donne veronesi dell' Aled (Associazione italiana educazione demografica) chiederanno al tribunale di entrare come parte civile nel processo a ruolo contro 1 fratelli Pietro e Giuseppe Peruffo, di San Bonifacio, accusati di violenza carnale. Un processo atteso anche come tribuna dalla quale fare emergere la situazione nella quale, in un clima di violenza generalizzata, la donna diventa sempre più frequentemente vittima di un certo tipo di violenza. Il fatto all'esame del tribù naie, che sarà presieduto dal giudice Sartea, risale all'ottobre scorso. A.A., un'ostetrica venticinquenne dell'ospedale di Zevlo, rimase bloccata a mezzogiorno sul bordi della strada per San Bonifacio con l'utilitaria in panne. La ragazza chiese soccorso e si fer¬ mò l'auto con i fratelli Peruffo. I due, anziché accompagnare l'ostetrica dal meccanico, imboccarono una strada secondarla e, dopo averla minacciata, mentre uno le impediva di uscire, l'altro le usò o violenza. A.A. denunciò subito l'aggressione ai carabinieri che, nel giro di qualche giorno, riuscirono ad arrestare 1 due fratelli, uno a San Bonifacio e l'altro in provincia di Vicenza. A.A., che da due anni è iscritta e collabora con l'Aled quando l'associazione invia le donne Iscritte all'ospedale di Zevio per l'aborto o per il parto, si è rivolta al Centro per una tutela. Cosi a Verona e provincia è scattato un movimento generalizzato di appoggio alla ragazza e a tutte le donne che subiscono violenza. Attorno a questo caso si è aperto un dibattito destinato ad avere oggi, in tribunale, la sua cassa di risonanza. A.A. sarà, infatti, patrocinata da Agostina Bassi, di Roma, un'esperta in processi per violenza. L'Aled si costituirà parte civile con l'appoggio di Bianca Guidetti Serra, di Torino, ed altre organizzazioni e gruppi chiederanno di rappresentare durante l'udienza le donne: l'Udì, attraverso Maria Magnani Noja, e gli altri gruppi con Aida Deidonè. Una sfilata, quindi, di importanti personaggi che da anni portano avanti le rivendicazioni della donna in tutta Italia. Un processo, quindi, che si giocherà in aula. All'esterno l'Aied non intende, invece, ripetere l'esperienza negativa di un anno fa quando, per un caso analogo, la presenza di gruppi surriscaldati e cartelli provocò alcuni effetti negativi. «La nostra — dicono all'associazione — sarà una presenza tranquilla, silenziosa e filtrata. _, ». Franco Ruffo

Persone citate: Agostina Bassi, Aida Deidonè, Bianca Guidetti Serra, Franco Ruffo, Giuseppe Peruffo, Maria Magnani Noja, Peruffo

Luoghi citati: Italia, Roma, San Bonifacio, Torino, Verona, Vicenza