Dissidenti russi: boicottare le Olimpiadi perché l'Urss liberi i detenuti nei gulag

Dissidenti russi: boicottare le Olimpiadi perché l'Urss liberi i detenuti nei gulag Dissidenti russi: boicottare le Olimpiadi perché l'Urss liberi i detenuti nei gulag DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Anche i dissidenti sovietici esuli in Occidente chiedono il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca, ma non soltanto per far sgomberare le truppe russe dall'Afghanistan, quanto per ottenere in cambio la liberazione di trecento compagni richiusi nei gulag. In questo senso, un nucleo di dissidenti (Amalrik, Pliusch, Kutznezov, Ouinzburg, Bukowski, Maximov e Natalia Oorbanevskaia) ha tenuto ieri a Parigi una conferenza stampa, insistendo sulle violazioni dei diritti umani in Urss. Per gli intellettuali esuli, »ìl boicottaggio dei Giochi deve essere una forma di lotta per ottenere un'amnistia e la liberazione dei dissidenti». Secondo Bukowski, recarsi a Mosca significherebbe 'approvare la politica sovietica», sia come repressione all'interno che come espansionismo all'esterno, mentre Pliusch ha aggiunto che 'Mosca approfitta delle Olimpiadi per farsi propaganda, come Hitler a Berlino». Controbattendo una tesi molto diffusa. Amalrik ha sostenuto che «se bisogna separare sport e politica, non si possono invece scindere lo sport e la salvaguardia dei diritti dell'uomo». Kutznezov, infine, ha affermato di essere favorevole a un trasferimento delle Olimpiadi per colpire i 'fattori permanenti» della politica sovietica rappresentati dalla repressione, all'interno come all'esterno. p. pat.

Persone citate: Bukowski, Hitler, Maximov, Natalia Oorbanevskaia

Luoghi citati: Afghanistan, Berlino, Mosca, Parigi, Urss