Battaglia fra i partiti per dieci poltrone Rai di Paolo Grassi

Battaglia fra i partiti per dieci poltrone Rai Si devono nominare i nuovi consiglieri Battaglia fra i partiti per dieci poltrone Rai Non è escluso un semplice rimpasto - Paolo Grassi deciso a lasciare la presidenza - De, psi e pr chiedono la sostituzione di Barbato ROMA — Le grandi manovre sono già cominciate. Parlare però di una nuova guerra di spartizione per le poltrone Rai è prematuro e eccessivo. Vediamo perché. La situazione è infatti congelata. Oggi scade il mandato di Paolo Orassi e del Consiglio d'amministrazione. La Commissione di vigilanza e l'Iri devono provvedere alla nomina dei nuovi consiglieri (dieci, di cui quattro indicati dai Consigli regionali, verranno eletti dal Parlamento, gli altri sei dall'azionista della Rai, n.d.r.). Di fatto ogni decisione è già stata rinviata alla metà di febbraio. Motivo: la concomitanza del Comitato centrale socialista e dei Congressi del psdi e della de. Tre scadenze importanti in un momento altrettanto delicato. E la soluzione del problema «vertici Rai» è quindi slittata di un mese. Se ne riparlerà dopo il 14 febbraio, quando i parlamentari della Commissione e gli azionisti dell'Iri saranno in grado di procedere alle nomine. Difficile formulare previsioni. In viale Mazzini circolano le voci più disparate. In molti escludono un «terremoto» nel Consiglio simile a quello avvenuto tre anni or sono quando vennero confermati soltanto l'attuale vicepresidente Orsello, socialdemocratico, e il liberale Compasso. Più probabile che si vada verso un rimpasto e che diversi consiglieri rimangano al loro posto. L'ultima parola spetta, almeno per dieci rappresentanti, alle segreterie del partiti, in questo periodo abbottonatissime. Una cosa pare certa: i mutamenti saranno, come in passato, graduali. La definizione del nuovo organigramma della Rai (presidenza, vicepresidenza, direzione generale, vice direzioni, responsabili di testate e reti) avverrà come sempre per gradi e richiederà qualche mese. Nel mare delle voci che si rincorrono nei corridoi di viale Mazzini e delle sedi periferiche si può cogliere qualche indicazione. Vediamole. La prima riguarda la presidenza. Paolo Orassi è più che mai deciso a lasciare. Lo ha annunciato ripetutamente. E' stanco e deluso dalla conduzione aziendale. Le pressioni per sostituirlo, i vecchi contrasti con la direzione socialista sono in un certo senso acqua passata. Orassi vuole comunque mollare. Chi sarà il nuovo presidente? Sembra che il psi sia al limite disposto a rinunciare alla poltrona, magari a vantaggio di un democristiano o di un laico moderato, pur di ottenere l'allontanamento di Andrea Barbato, giudicato «eterodosso e poco malleabile» da un fronte agguerrito con in testa socialisti, radicali e de. A questo punto le alternative sarebbero tre: un presidente «suggerito» dalla democrazia cristiana, un «aziendale», oppure—si tratta di un'eventualità tutt'altro che remota — il ricorso ad una can - didatura laica esterna. Diverso il caso della direzione generale. Qualcuno sostiene che anche Pierantonino Berte avrebbe intenzione di lasciare presto l'incarico. Le candidature, fatte e disfatte nel giro di poche ore da dirigenti e funzionari della Rai, proliferano. L'elenco degli aspiranti si allunga di giorno in giorno e comprende alcuni «aziendaUsti., di vasta esperienza che conoscono tutti i meccanismi della Rai, ai quali va aggiunto qualche nome nuovo di dinamici consiglieri de vicini alla segreteria e molto considerati dall'area zaccagniniana. Si tratta, ripetiamo, di indiscrezioni destinate a trovare conferme o smentite dopo la conclusione del Comitato centrale socialista, del Congresso socialdemocratico e di quello democristiano. Resta poi da vedere quale sarà l'atteggiamento di comunisti, repubblicani e liberali. Finora nessuno — per primo — ha scoperto le batterie. E' verosimile che questi tre partiti scenderanno in campo in un secondo momento, quando cioè gli altri, che occupano 11 maggiore spazio nella Rai, avranno elaborato 1 plani e definito le trattative da cui scaturirà gradualmente il nuovo vertice della azienda. Giuseppe Fedi

Persone citate: Andrea Barbato, Barbato, Giuseppe Fedi, Orsello, Paolo Orassi, Pierantonino Berte

Luoghi citati: Roma