Dure proteste dei sindacati al «paternalismo» Michelin

Dure proteste dei sindacati al «paternalismo» Michelin Reazioni al premio di 250 mila lire nette ai dipendenti Dure proteste dei sindacati al «paternalismo» Michelin Non risulta tuttavia esistano proposte di rifiutare il regalo - Delpiano: «Si respinge la contrattazione» - Tamagnone: «Non si vuole considerare l'interlocutore sindacale» TORINO — «Jn fabbrica venerdì, quando tutti avevano ricevuto la busta della Michelin con le 250 mila lire (nette perché le tasse le ha pagate l'azienda), l'atmosfera era euforica». Cosi si è espresso Ieri un delegato sindacale al quale ci eravamo rivolti per sapere se era vera la voce secondo la quale «il consiglio di fabbrica stava discutendo l'eventualità di invitare tutti i sindacalisti a rifiutare il premio». « Non mi risulta — ha risposto — che ci sia una proposta del genere. Di concreto so soltanto che il premio è stato rifiutato, già venerdì, da un giovane sindacalista. Ma è un episodio isolato». Il regalo della Michelin a tutti i 14 mila dipendenti italiani del gruppo (pari a un onere lordo, cioè comprese le tasse, di oltre 5 miliardi e mezzo) ha suscitato perplessità negli ambienti industriali e vivaci proteste nel sindacato. «7 rapporti con i dirigenti della Michelin — ci ha detto un sindacalista — non sono mai facili. In genere si comportano come se volessero ignorare il sindacato e il Paese dove hanno le fabbriche. Parecchi anni addietro si diceva che avessero impedito a De Gaulle di visitare gli stabilimenti francesi dì Clermont Ferrand. In Italia, nel 1962, per una vertenza nata in un reparto torinese ed estesasi a tutta la fabbrica, arrivarono alla serrata e i lavoratori totalizzarono circa 40 giornate di sciopero. Quando la vertenza venne risolta, la direzione regalò a tutu 40 mila lire una tantum per aiutarli a superare il periodo senza paga». Il premio di 250 mila lire non è stato erogato ad alcune decine di persone che l'azienda considera assenteiste croniche. Per il sindacato questa discriminazione rappresenta un problema che esaminerà nei prossimi giorni. Chi sono le persone che non hanno avuto il premio? Un operaio ci ha fatto questo esempio che riportiamo: 'Nello stabilimento di Torino Dora c'è una donna che l'anno scorso ha subito due difficili operazioni ed è stata praticamente assente tutto l'anno. A lei il premio l'hanno dato. E' stato invece negato ad altre persone che sovente stanno a casa con motivazioni poco chiare». Il gesto unilaterale della Michelin non tocca solo il settore gomma (dov'è in corso la preparazione della «piattaforma» per il contratto nazionale che scade alla fine di febbraio) ma anche quello del metalmeccanici. Infatti due stabilimenti italiani del gruppo (quello di Fossano e quello di Trento) sono metalmeccanici perché producono il «metalic», cioè il filo d'acciaio per i pneumatici. Quale sarà 11 parere della Federmeccanlca che domani riunisce a Milano il consiglio nazionale, presieduto da Walter Mandelll, per prendere posizione sulla contrattazione integrativa azien¬ dale annunciata dal sindacato? I giudizi dei dirigenti sindacali sul «regalo Michelin» sono tutti negativi, il segretario confederale della Cisl, Cesare Delpiano, ha detto: «Questo iniziativa costituisce un rifiuto netto della contrattazione e dimostra quanta poca democrazia industriale ci sia in Italia e come si tenda ad andar • ancora verso soluzioni autoritarie e paternalistiche al tempo stesso: sono cose che pensavamo sconfitte e tramontate e che invece tornano alla ribalta». Per i chimici della Cgil, il segretario generale Fausto Vigevani, ha dichiarato: «Su questa vicenda la Michelin avrà la risposta che si merita. Se pensa, come io credo, di sottrarre i lavoratori del gruppo alla battaglia contrattuale, ha fatto un calcolo sbagliato. L'azienda ha sempre teso a rivendicare un suo diritto a elargizioni unilaterali e discriminate tendendo ad eludere, sempre e comunque, il sindacato ed t lavoratori da qualsiasi diritto o facoltà di intervenire sull'organizzazione del lavoro, sulle condizioni di lavoro eccetera». Il segretario generale dei chimici della UH, Giovanni Tamagnone, giudica che «questa volta l'azione della Michelin abbia passato il segno». «La strategia del gruppo — ha proseguito — è uguale sotto tutte le latitudini: non considerare il sindacato un Interlocutore naturale e sfruttare ogni occasione per scoraggiare i lavoratori ad organizzarsi». Un documento di condanna è stato diffuso dalla segreteria nazionale unitaria del sindacato (Cgil, Cisl, UH) che rappresenta circa 200 mila lavoratori del settore, «rote iniziativa unilaterale — si afferma nel testo — collocata alla vigilia della vertenza contrattuale del settore gomma e plastica, tende a spostare il confronto dai problemi dell'occupazione, degli investimenti, dell'organizzazione del lavoro, dell'ambiente, dell'inquadramento e della struttura del salario, ai soli aspetti economici nella vecchia logica paternalistica e discriminante». Sergio Devecchi

Persone citate: Cesare Delpiano, Clermont Ferrand, De Gaulle, Delpiano, Fausto Vigevani, Giovanni Tamagnone, Sergio Devecchi, Tamagnone, Walter Mandelll

Luoghi citati: Fossano, Italia, Milano, Torino, Trento