L'oro a 22 mila lire il grammo dal Gioielliere almeno 30 mila

L'oro a 22 mila lire il grammo dal Gioielliere almeno 30 mila Nuovo record a Londra: 835 dollari l'oncia L'oro a 22 mila lire il grammo dal Gioielliere almeno 30 mila Dopo una giornata di continui rialzi (10 dollari guadagnati solo nelle ultime due ore di contrattazione) l'oro si è fermato, al mercato-guida di Londra, il più importante del mondo, a 835 dollari l'oncia, nuovo record che in Italia corrisponde a poco meno di 22 mila lire il grammo. Venerdì della settimana scorsa era a 623 dollari, in sette giorni ha quindi guadagnato 202 dollari per oncia, oltre 5 mila lire il grammo. Anche l'argento ha stabilito il nuovo massimo storico, 49,45 dollari per oncia contro il massimo precedente di mercoledì, di 48 dollari; c'è stato un momento, nella prima parte della mattinata, in cui sul mercato londinese si è toccata una «punta» di 52 dollari. Nuovo record anche per il platino: 915 dollari l'oncia. Le ripercussioni sull'industria, che fino ad ora erano state assorbite senza danni, cominciano a creare preoccupazioni; ugualmente preoccupati orefici e gioiellieri che dopo Natale hanno avvertito piuttosto nettamente un brusco calo delle vendite. La serie di violenti balzi del prezzo dell'oro fino ha creato una situazione estremamente pericolosa: sia i fabbricanti che i rivenditori rischiano di vendere a prezzi inferiori a quelli ai quali dovranno ricostituire le scorte. Qualche orefice ha deciso di non vende¬ re se non in cambio del «rottame», cioè di vecchi gioielli da fondere; altri confessano di preferire non lavorare affatto piuttosto che rischiare di vendere sottocosto. I prezzi sono diventati proibitivi, scoraggianti: una catenina di 9 grammi, a 30 mila lire il grammo, costa ormai 270 mila lire, la fede nuziale di 3 grammi, a 28 mila lire il grammo, ne costa 84 mila; un vassoio d'argento pesante un chilogrammo e mezzo costa un milione 900 mila lire a patto che la lavorazione non usa troppo impegnativa, 12 cucchiaini da caffè, peso un etto e mezzo, vengono venduti a290mila lire. Le preoccupazioni dell'industria orafa (250 chilogrammi di oro lavorato nel 78, un'esportazione che nel 79 dovrebbe aver raggiunto i 1000 miliardi) sono emerse ripetutamente in questi giorni alla mostra dell'oreficeria in corso a Vicenza; proprio a Vicenza ieri ha preso corpo una proposta alla' quale gli orafi pensavano da tempo: abbassare il titolo dell'oro con cui sono costruiti i gioielli da 18 carati a 8-9. Diminuendo la quantità di oro e aumentando la percentuale di argento e di rame nei gioielli i fabbricanti sperano di recuperare la domanda di quella parte di potenziali consumatori che i prezzi attuali hanno tagliato fuori dal mercato.

Luoghi citati: Italia, Londra, Vicenza