Difensore della Pirri rinuncia all' arringa

Difensore della Pirri rinuncia all' arringa Si conclude il processo di Napoli Difensore della Pirri rinuncia all' arringa NAPOLI — Si avvia a conclusione il processo in assise contro i quindici presunti terroristi — tre sono a piede libero — appartenenti alla cellula eversiva «Primi fuochi di guerriglia» che fece la sua comparsa nella primavera del '78 siglando l'attentato al centro meccanografico della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania di Cosenza e la rapina a Napoli a un gioielliere. Per questa sera è prevista la sentenza dopo una replica del pubblico ministero dottor Marmo. Ieri alle ultime arringhe difensive hanno preso la parola l'avvocato Santaniello difensore d'ufficio di Flora Pirri Ardizzone ex moglie di Franco Piperno, leader di «Potere operaio», l'avvocato Tisci per Antimo De Santis, l'avvocato Fai velia per Caminiti e per gli imputati Petlllo, Casciello e Leoni l'avvocato di fiducia Giovanni Senese. Al di là di qualsiasi considerazione sia i legali dì ufficio che di parte hanno respinto l'accusa di banda armata «un delitto in disuso da anni e rispolverato negli ultimi tempi per criminalizzare gruppi di delinquenti comuni associati per commettere reati contro la proprietà e le persone approfittando del clima politico e sociale...». L'avvocato Santaniello dopo aver polemizzato sui compiti della difesa d'ufficio e col pubblico ministero se si trattava di un processo ai fatti o alle idee, ha precisato di voler rispettare la volontà degli imputati che non vogliono essere difesi. «In un processo penale vi sono giudicati che si attendono dalla sentenza una riabilitazione davanti alla società, ma vi è anche chi vi rinuncia perché convinto che la causa sia soltanto un prodotto dell'ipocrisia e io non intendo entrare nel merito se si sono resi responsabili di reati o soltanto di aver manifestato delle idee, pertanto mi rimetto' alla decisione della corte...». L'avvocato Tisci ha letto invece un documento allegato poi agli atti in cui addebitava alla società lo sbandamento e la ribellione degli imputati. L'avvocato Senese infine ha ribadito l'insufficienza di prove contro gli imputati da lui assistiti e respinto l'accusa che la casa di vico San Liborio fosse un covo dal momento che vi si svolgevano balli e feste fra studenti e tutto avveniva alla luce del sole. a. 1.

Luoghi citati: Calabria, Cosenza, Lucania, Napoli