Lo scandalo edilizio a Parma Arrestato un ex deputato psi di Remo Lugli

Lo scandalo edilizio a Parma Arrestato un ex deputato psi^Innominato» del processo ha un nome e le manette Lo scandalo edilizio a Parma Arrestato un ex deputato psi E' Attilio Ferrari, 59 anni, che fu sottosegretario al Commercio estero - Interrogato come teste imputato, ha scelto la strada di negare tutto, indiscriminatamente - E' l'ottavo personaggio che entra in carcere per questa ingarbugliata vicenda ' DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARMA — Il personaggio che per tante udienze del processo sullo scandalo urbanistico era rimasto nel mistero, indicato dal presidente, dottor Recusani, con l'appellativo di «innominato», ora ha. non solo un nome, ma anche le manette. E' Attilio Ferrari, ex onorevole del psi, ex segretario provinciale del suo partito, ex sottosegretario al ministero del commercio estero. Lo ha fatto arrestare, ieri mattina, il pm Gerardo Laguardia con un ordine di cattura che è stato eseguito nel palazzo di giustizia, ma non in aula, subito dopo l'interrogatorio-deposizione che Ferrari aveva reso al tribunale. Il suo intervento nel processo' era del tutto particolare, in quanto teste qui. ma anche imputato in un procedimento parallelo avviato dal pubblico ministero ai primi di gennaio sulla stessa materia dello scandalo (quello che avrebbe dovuto essere il centro direzionale Siem, una realizzazione del valore di 30 miliardi di lire). Attilio Ferrari aveva infatti ricevuto una comunicazione giudiziaria per concorso in corruzione. Come stabilisce la nuova procedura penale, egli poteva essere sentito appunto come imputato-teste e come tale con diritto all'assistenza di un difensore e diritto di rifiutarsi di rispondere. ■ Una posizione anomala — sottolineava prima dell'udienza l'avvocato Corsi, che era stato chiamato ad assisterlo — perché un simile imputato deve rispondere ad un giudice che non è il suo giudice e su una accusa di cui egli non conosce ancora i risvolti precisi'. Ferrari ha, comunque, scelto la via della disponibilità alle risposte. Ma poi si è comportato in maniera tale da innervosire il collegio, negando tutto, indiscriminatamente, anche, ad esempio, di sapere qual è l'area dell'ex ippodromo. 'E' impossibile che non lo - sappia, lei è parmigiano» dice il presidente. E lui, pronto «Non sono parmigiano, abito a Vigatto*. «Afa Vigatto è una frazione di Parma, a quattro chilometri dal centro. Lei tace parlando* sbotta il presidente. «Non mi dica queste cose* implora Ferrari con voce qua si piangente. Attilio Ferrari ha 59 anni, si dichiara pensionato. In gioventù ha fatto il bracciante agricolo. Prima sindacalista poi politico, è stato eletto deputato nel psi la prima volta nel '68. E' stato più volte segretario provinciale, l'ultima dal '75 al '76; dal luglio '73 al marzo '74, è stato sottosegre tario al Commercio estero con il governo Rumor. Ha già avuto a che fare, in vecchia data, con la giustizia: fu imputato di concorso in peculato nello scandalo Ingic, reato caduto in prescrizione. Secondo quanto è emerso in questo dibattimento, uno degli imputati, Giuseppe Verdi, uomo del psi, era andato per ordine del Ferrari dall'im¬ presario Corchia della Siem a farsi dare 160 milioni, 40 dei quali erano poi stati versati al pei e gli altri erano rimasti sotto varie forme al psi. Ma Ferrari sostiene che non vide mai Verdi, anche nel partito nessuno gli parlò del centro direzionale. «Lei era un deputato, un sottosegretario — gli fa notare il presidente —, un uomo di rilievo, intorno al quale ruotavano i personaggi di cui qui si parla, come può dire che non sapeva niente del centro direzionale se venivano da lei per ricevere direttive?: •Quando venivo da Roma, il sabato mattina, c/itamaro la gente, caro presidente...-. 'No, il "caro" lo tiri pur via* l'interrompe bruscamente Recusani. «La gente mi parlava delle sue cose, ma nessuno mi ha mai accennato al centro, ne ho saputo soltanto al momento della "lemuolata". Si parlava anche di me sulle lenzuola, c'era il disegno della mia casa, si chiedeva di mandarmi una ispezione e infatti vennero, mi dettero una mul¬ ta per un muro interno che avevo fatto in più. Non so niente altro*. E cosa sa dell'Uce, Unione commercio estero, un ente creato da alcuni degli imputati che serviva per trafficare con i Paesi dell'Est e al quale lui aveva anche prestato del denaro inizialmente? Ferrari stenta a ricordare, poi ammette, si, aveva prestato un milione a tre o quattro persone, ma non sa chi siano, ricorda che gli restituirono quella somma sotto forma di un divano. 'Era mai andato in Cecoslovacchia, Paese con cui l'Uce aveva un intenso scambio commerciale?'. 'No, io andai in Sudamerica quando ero sottosegretario* (e a questo proposito c'è chi ricorda quel viaggio che suscitò scalpore perché si diceva che Ferrari l'aveva fatto con un aereo militare, assieme ai familiari e a tutta la sua «corte» parmigiana). Si susseguono i confronti con gli impresari Foglia e Corchia, ma invano. Loro dicono di avere parlato con lui, tante volte, dei problemi del centro direzionale. 'No, assolutamente no*, ribatte Ferrari. Anche Verdi, l'uomo del psi che in tutti gli interrogatori lo ha difeso tacendone sempre il nome (di qui l'appellativo di «innominato» coniato dal presidente), nel confronto diretto si decide a dire che la propria moglie aveva una partecipazione nell'Uce, ma come prestanome di Ferrari. 'Assolutamente no*, ripete monotonamente il teste-imputato. Sono le 10,20 quando il presidente licenzia Ferrari, dopo settanta minuti di interrogatorio. Lui esce con passo incerto, visibilmente frastornato. Dal pubblico, che è numerosissimo, una voce: *E questo era un sottosegretario italiano.'-. Nel corridoio è avvicinato dal maresciallo dei carabinieri Bottazzi, della squadra giudiziaria, che lo invita nell'ufficio al piano superiore. E là gli notifica l'ordine di cattura. Un'ora dopo, espletate le formalità di rito, l'ex sottosegretario è già nel carcere di San Francesco, ottavo personaggio che entra in prigione per questo scandalo edilizio (gli altri sette erano rimasti in carcere per circa cinquanta giorni). Il processo si riprenderà martedì. Remo Lugli

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Parma, Roma, Sudamerica