Un vivace capriccio di colore la nuova borsetta primaverile

Un vivace capriccio di colore la nuova borsetta primaverile In un clima festoso il «Mipel» di Milano Un vivace capriccio di colore la nuova borsetta primaverile Le tonalità più inattese, dal viola al turchese, dal rosa pesca al verde, dal glicine al cobalto, ravvivano le forme più piccole, morbide e smussate MILANO — Festoso come non mai il Salone della Pelletteria, che, resterà aperto fino al 14 gennaio. Lo spazio espositivo meglio ritmato da stand grandi, da ampie vetrine, splende di colori inediti: le svelte, minute, morbide borsette per la primavera, sembrano aver rinunciato agli angoli di forme squadrate, decise e acquisito femminilissima grazia tingendosi delle tinte di moda. La pochette è lilla, l'intramontabile tracolla osa il fucsia, la classica borsa con i manici può apparire in turchese o in viola; il capretto e il camoscio si alleano ai toni pastello, persino il coccodrillo, ancorato da anni alle sontuose gradazioni del bronzo, del marron, del blu, non esita a rinnovarsi in glicine o giallo, in verde o cobalto. Tramonta il tempo della borsetta che sta su tutto. L'accessorio vive la sua rinnovata importanza, giocando all'accordo con il singolo abito o al contrasto vistoso, la borsetta è godibile come un capriccio. Pare che al capriccio non sia impossibile cedere, dal momento che al Mipel i prezzi dei campionari presentati dal plotone di espositori (448) in ben cinque saloni, sono bloccati al giugno '79, dopo gli aumenti, in taluni casi, anche del cento per cento, delle ma'terie prime tra il febbraio e l'aprile scorso. Al rallentamento sia nell'esportazione che nel mercato interno, pur con i cinquecento miliardi di lire di vendite all'estero, pari al 50% del fatturato globale de! settore, sta per subentrare una certa vivacità di richiesta. Ne è riprova l'Interesse che gli stilisti del prèt-à-porter dimostrano per quest'essenziale complemento del vestire femminile: Ognivene Zendmann ha disegnato ovaleggianti tracolle in coccodrillo selvaggio, non lucidato, contrastato dal camoscio e con raccordi in legno invece che in metallo, di splendidi, polverosi toni fra il grigio e il blu; Ferré ha tinto in rosa albicocca, corallo, fucsia smorto le sue grandi borse flosce, le sporte, le bisacce piatte in nappa o in popellne; Borbo- nese, accanto alle inconfondibili borse in daino plgmentato, di nuove forme proporzionatissime, presenta il leone marino d'un particolare blu prezioso. Nel breve giro d'una borsetta è sorprendente la varietà delle ricerche di lavorazione: intrecci a mano, a telaio, accostamenti in un unico colore di pellami diversi, capretto e camoscio, fragola o salmone, da Serena, le sue arricciature nelle borsette verticali, l'azzurro del rodoide e del camoscio; la borsa plissé di Laura Biagiotti e il vitello stampato a dama di Mila Schon, il vitello patchwork di Valentino, che rallegra le sue borse d'un marchio in ceralacca; e l'invenzione, nelle stampe seriali, per le iniziali dello stilista o del fabbricante, a personalizzare la pelle di borse e valige. da Zenith a Santi, fino aKent Scotto tra fiori, farfalle di freschissimo colore, per un'estate nel verde. C'è chi pensa al giovani, offrendo valige in pelle verniciata viola o borsette dalle più svariate forme in vitello stampato a coccodrillo, a lucertola, sveltendo la lavorazione grazie ad un'anima in plastica (La Borsetta di Torino). Dalla borsa più lussuosa alla più semplice, costante la novità del colore e la dimensione breve, l'eleganza della forma, che esclude la comodità delle tasche esterne. Che invece sono comparse, soprattutto a soffietto, sui fianchi delle valige e dei borsoni da viaggio, a raddoppiarne, triplicarne la capacità. Lucia Sollazzo M il ano. Alcune borsette presentate al Salone della pelletteria

Persone citate: Ferré, Laura Biagiotti, Lucia Sollazzo, Mila Schon, Zenith

Luoghi citati: Milano, Torino