Non si ricorda un gennaio così avaro di neve da sci di Gigi Mattana

Non si ricorda un gennaio così avaro di neve da sci Finora la stagione non è stata favorevole Non si ricorda un gennaio così avaro di neve da sci Questa è una stagione invernale che rischia di passare alla storia dello sci come una delle più nere del dopoguerra: mai la neve, almeno sulle Alpi Occidentali, ha tardato tanto ad arrivare, mai le piste sono state cosi brutte per mancanza di fondo, raramente l'inizio dì gennaio ha presentato una serie cosi lunga di giorni dal freddo quasi polare. Vediamo qual è la situazione che si annuncia per questo weekend, facendo due premesse fondamentali: la prima è che le condizioni meteorologiche sono in una fase di estrema variabilità, per cui già oggi alcune località potrebbero essere coperte da un'abbondante nevicata e altre baciate dal sole; la seconda dà un bilancio estremamente lusinghiero per le vacanze dì Natale. Nessuna stazione invernale lamenta un calo turistico rispetto allo scorso anno, anzi alcune denunciano un numero di presenze maggiore. La crisi c'è, ma, forse rinunciando ad altre cose, i soldi per lo sci continuano a uscire dalle tasche degli italiani. A Limone ieri nevicava svogliatamente, tuttavia la grande (anche troppo, visto che a Natale aveva trentamila residenti) località delle Alpi Marittime, col suo metro di neve non ha problemi a tenere aperti tutti gli impianti e le piste; situazione analoga anche a Prato Nevoso, dove 80 centimetri di neve sono più che sufficienti per sciare. Le cose si prospettano diversamente nei grandi centri dell'Alta Val di Susa, in assoluto la zona alpina che finora è stata più dimenticata dalle precipitazioni di dicembre. A Sestriere ieri è caduta un po' di neve ma il clima troppo freddo, intorno ai dieci gradi sotto zero, non ha permesso che la nevicata fosse più abbondante; con 50 centimetri sulle piste si scia ovunque, ma è ovvio che sui pendii più ripidi ed esposti sassi ed erba saltino fuori; fra pochi giorni si dovrebbero collaudare, e quindi aprire al pubblico, le due nuove seggiovie che portano in vetta al Fraiteve. Qualche fiocco anche a Bardonecchia, cosi a Sauze d'Oulx e a Sansicario. centri dove la situazione è pressoché comune: in alto si trovano ancora piste perfette (la neve, grazie al freddo, è rimasta asciutta e farinosa), ma quando si scende verso i paesi la musica cambia ed è difficile non incocciare nelle pietre. Migliori le condizioni dei Monti della Luna dove sia sul versante di Cesana che nella Val Oimont si trovano ancora tracciati stupendamente innevati, e su alcuni impianti di Montgenèvre. Anche ieri il freddo era Intenso su tutta la Valle d'Aosta, ma quasi ovunque splendeva il sole: Cervinia può accogliere tranquillamente legioni di sciatori con un innevamento che varia dal metro e mezzo del Breuil ai due e mezzo di Plateau Rosa (e i più esigenti, e disposti a pagare il carissimo biglietto internazionale, trovano la nuova gigantesca funivia Svizzera al Piccolo Cervino. A Courmayeur si arriva su strade pulite, tutti gli impianti sono aperti, la neve varia dal metro di Pian Chécrouit ai tre metri e mezzo delle piste più alte (se il tempo si mantiene al bello è agibile anche la stupenda discesa dell'Arp); anche Pila, Oressoney, Champoluc e gli altri centri della Valle non hanno problemi di innevamento. Buona la situazione (anche se alle quote più alte il termometro non vuole muoversi dai 15-20 sotto zero) nelle località vercellesi e novaresi; da Oropa alla Val Vigezzo, da Alagna a Macugnaga tutte le piste sono percorribili senza difficoltà. ,„ Gigi Mattana

Persone citate: Pila