Nessun cenno dai rapitori della Piattelli La magistratura chiede il blocco dei beni

Nessun cenno dai rapitori della Piattelli La magistratura chiede il blocco dei beni Barbara dirigeva relegante negozio di via Condotti Nessun cenno dai rapitori della Piattelli La magistratura chiede il blocco dei beni Il primo sequestro dell'anno a Roma - La grossa auto dei banditi, con a bordo la figlia del noto creatore di moda, non riusciva a risalire la rampa del garage - Se la macchina di un inquilino fosse rientrata in quel momento la brigantesca impresa sarebbe fallita ROMA — Nessun segnale: i banditi che hanno sequestrato l'altra sera Barbara Piattelli, figlia del «re della moda», non si sono ancora fatti vivi. L'organizzazione che ha studiato il piano del rapimento, evidentemente, ha bisogno di tempo per stabilire il primo contatto con Bruno Piattelli o con qualcuno dei suoi amici. Intanto, la magistratura, che ha avviato le indagini con la squadra mobile, sembra orientata a ricorrere ancora una volta al blocco dei beni, una misura già sperimentata con successo in altre occasioni dalla Procura di Roma. I banditi che hanno rapito la ragazza hanno rischiato di rimanere intrappolati in fondo alla rampa del garage. Infatti, la grossa auto su cui avevano caricato Barbara Piattelli si è trovata in difficoltà nell'effettuare la manovra per uscire dalla rimessa e i malviventi hanno dovuto perdere minuti preziosi in frenetiche accelerate e frena> te in retromarcia prima di poter imboccare il passaggio verso viale Tiziano. Sarebbe bastato che una macchina di un inquilino del «residence avesse imboccato improvvisamente la rampa dei box per costringere i rapitori ad abbandonare la giovane e la vettura usata per l'impresa, cer cando scampo a piedi. Quello di Barbara Piattelli è il primo rapimento avvenuto a Roma quest'anno, il quarantatreesimo degli ultimi dieci. Nelle mani dell'anonima sequestri c'è ancora l'industriale Ercole Bianchi, di Monterotondo, sequestrato il 12 dicembre dell'anno scorso Dell'ostaggio non si è saputo più niente. La magistratura anche in questo caso ha bloccato i beni della famiglia. Subito dopo la segnalazione di Vittoria Piattelli al 113 per denunciare il sequestro della figlia, è scattata una vasta operazione di polizia, ma senza alcun risultato. Ora, non resta che attendere la prima telefonata o una lettera dei rapitori. Sarà un'attesa lunga, come sempre accade in questi casi. Bruno Piattelli e i suoi familiari sono vicini al telefono, sperano che qualcuno si faccia vivo nelle prossime ore. n negozio più esclusivo della catena di proprietà di Bruno Piattelli, quello dove lavorava Barbara, in via Condotti angolo via delle Convertite, era aperto anche ieri mattina. «Lo mandano avanti gli impiegati — hanno spiegato i commercianti della via, nomi noti come quello dei Piattelli, i Pomari, i Ouccl, i Capuano —. il lavoro non si può fermare». Ed hanno aggiunto: «Noi non siamo proprietari terrieri, siamo gente che vive del proprio lavoro, basta fermarsi o sbagliare linea un anno e dobbiamo ricorrere alle banche, ai prestiti. Questo bisogna dirlo: ormai siamo tutti possibili obiettivi dell'anonima che da anni imperversa a Roma'. Chi è Bruno Piattelli? Colto, poliglotta, si è fatto notare per l'interesse che lo legava al mondo delle arti figurative. Nell'atelier di Palazzo Marignoli, dove ha sede 11 suo centro di alta moda, più che sfilate si vedono mostre d'arte. Una grande esposizione di pittura di Beppe Capogrossi. una delle più interessanti mostre romane di Corrado Cagli, la famosa prima mostra delle macro-serigrafie di Nuvolo furono ambientate proprio nelle sale e fra gli specchi dell'atelier di Piattelli in via del Corso. Stilista di moda per vocazione prima che per tradizione (la sua famiglia si occupa di sartoria dai tempi del Risorgimento) Piattelli è il sarto di note personalità (tra i suoi clienti c'è anche il presidente della Repubblica). Notissimo all'estero, Bruno Piattelli deve la sua fama soprattutto al gusto raffinato di ideatore di moda. Le carte da pacchi delle più importanti catene di grandi magazzini tedeschi, americani e giapponesi sono disegnate da lui. Alla sua ditta, Piattelli ha sempre mantenuto il carattere originario di azienda familiare. Non a caso i figli lavorano al suo fianco. A Barbara, laureata in lettere, Piattelli aveva affidato la sezione femminile del suo atelier. Barbara Piattelli

Luoghi citati: Monterotondo, Roma