Tre morti in auto, la Ford sotto processo

Tre morti in auto, la Ford sotto processo Per le «Pinto» che si incendiano è stata accusata di omicidio colposo Tre morti in auto, la Ford sotto processo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — La Ford è al centro di una battaglia legale senza precedenti da cui potrebbe dipendere il suo futuro, e il cui esito sarà comunque molto importante per tutta l'industria automobilistica, americana e mondiale. Lo scorso lunedi, a Winamac nell'Indiana, si è infatti aperto nei suoi confronti un processo penale per omicidio che potrebbe segnare una svolta storica. Presso Winamac. nella Contea di Elkhart nel maggio del '73, tre ragazze in una «Pinto». un'utilitaria della Ford, furono investite alle spalle da un furgone. L'auto prese fuoco,, ed esse morirono bruciate. Tre mesi prima, la Commissione dì controllo del traffico aveva giudicato «pericoloso» il serbatoio di benzina della «Pinto». La procura della Repubblica di Winamac ha chiamato la Ford a rispondere dell'incidente. Per la seconda azienda automobilistica americana, che l'anno scorso si è trovata in gravi difficoltà economiche, il processo è decisivo. Occorre chiarire che la «Pinto» è sotto accusa dalla nascita, cioè da un decennio. Il suo serbatolo, collocato posteriormente e trasversalmente, si è incendiato in più di uno scontro. Parecchi processi civili sono stati intentati in passato contro la Ford, che spesso li ha perduti. Una quarantina rimangono tuttora pendenti. Nel '76. la Ford ha cambiato il serbatoio della «Pinto», e nel '78, dietro pressioni della Commissione di controllo, ha richiamato le vetture vecchie per modificarle. All'atto pratico, se fosse condannata per omicidio a Winamac. la Ford pagherebbe al massimo una penale di 30 mila dollari, neppure 25 milioni di lire. Ma la condanna avrebbe l'effetto di una valanga: da tutti i processi civili già celebrati o in corso ne scaturirebbero altrettanti penali, e se ne aggiungerebbero di nuovi. Tale sarebbe la pubblicità negativa che le vendite subirebbero probabilmente un crollo. Nella percezione popolare, ha scritto il New York Times, *le Ford sono già meno sicure* delle macchine della General Motors e persino della Chrysler, la grande malata del settore. Per questo, l'azienda ha investito nella difesa al processo di Winamac oltre un milione di dollari. 800 milioni di lire. La Ford nega ogni reato, è smentisce che il serbatoio della «Pinto» fosse facile agli incendi. Essa osserva che dal '70 al '76 produsse quasi 2 milioni di queste vetture, e gli incidenti furono relativamente poco numerosi. Ma nei processi civili i tribunali hanno dichiarato altrimenti, n caso più negativo per la Ford fu quello del '72 in California. In una «Pinto» in fiamme mori una giovane donna, e il figlio tredicenne rimase sfigurato. Un gran giuri assegnò alla famiglia 6 milioni di dollari,' quasi 5 miliardi di lire, di risarcimento danni. L'azienda ha presentato ricorso, non si sa con quali probabilità di successo. Ralph Nader l'avvocato dei consumatori, sta conducendo contro la «Pinto» una campagna feroce, sebbene la vettura sia ora al di sopra di ogni sospetto. Egli asserisce che nel traffico odierno. 1 serbatoi del veicoli maggiori possono esplodere «con la forza di 50 candelotti di dinamite*, e ritiene l'utilitaria • una miccia accesa tra di essi*. Per frenare la campagna e capeggiare la schiera dei legali a Winamac la Ford ha scelto uno del più celebri avvocati d'Ameri¬ ca James Neal, l'uomo che trovò le prove del legami mafiosi del sindacalista James Hoffa e delle irregolarità commesse dal presidente Nixon nello scandalo Watergate. e.c.

Persone citate: Ameri, James Hoffa, James Neal, Nixon, Ralph Nader

Luoghi citati: California, Indiana, New York