Si deciderà il 13 febbraio i saggi indagano ancora di Emilio Pucci
Si deciderà il 13 febbraio i saggi indagano ancora Si deciderà il 13 febbraio i saggi indagano ancora La giunta della Confindustria ha dato appuntamento ai «tre saggi», Emilio Mazzoleni, Marcello Modiano e Alighiero De Michetta, per mercoledì 13 febbraio. Quel giorno, la speciale commissione dei tre, incaricata di sondare gli umori della base circa l'Identità del nuovo presidente confederale, dovrà indicare al «parlamentino» degli imprenditori il nome del successore di Guido Carli, il cui mandato scadrà a fine maggio. E' un impegno questo che 1 «saggi» hanno preso mercoledì scorso, nonostante che il lavoro «minuzioso e tenace» dei mesi scorsi, con consultazioni a tappeto, abbia dato scarsi lumi. Sembra infatti che, nessuno dei «papabili» finora avvicinati dalla commissione (Luigi Orlando, Franco Mattei, Carlo De Benedetti e Sergio Pinlnfartna). si sarebbe dichiarato disposto ad assumere la leadership dell'imprenditoria italiana. Un diniego che fra gli associati è ben compreso in quanto, come ha dichiarato il vicepresidente Renato Buoncristiani, prendere la guida della Confederazione «significa abbandonare la propria azienda per almeno due anni*. La constatazione, non ha fatto arrendere gli imprenditori, convinti più che mai che il nuovo presidente della Confindustrla debba essere ricercato all'interno della loro cerchia. «JVcm possiamo rinunciare ad eleggere un nostro rappresentante*, avrebbe dichiarato De Michelis prendendo la parola alla riunione della Giunta di mercoledì scorso e la sua affermazione sarebbe stata accompagnata da un applauso generale. Come dire che, in vista di tempi economici particolarmente difficili, gli industriali non sembrano più disposti a delegare ad «esterni», il compito ideila loro organizzazione. Ecco perché i «tre saggi», ■nel nuovo e decisivo giro di consultazioni, torneranno a vedersi prima di tutto con i candidati dichiaratisi indisponibili, per convincerli ad un ripensamento. Secondo voci che corrono in Confindustria il nome che sembra godere dei maggiori consensi è quello di Luigi Orlando, titolare della Smi (Società metallurgica italiana) di Firenze. Le quotazioni di Orlando, sarebbero in crescente ascesa perché la sua nomina risponderebbe a due requisiti ritenuti dalla maggioranza dell'associazione fondamentali: 1) è un imprenditore «puro» che vive in prima persona 1 problemi della vita della fabbrica; 2) è a perfetta conoscenza dei meccanismi dell'organlzazione, ricoprendo da almeno sei anni la carica di vicepresidente confederale. Come soluzione «tecnica» alternativa, si proporrebbe, specie da parte dell'Assolombarda. la candidatura di Franco Mattel, già direttore generale della Confindustria e attualmente vicepresidente della Pirelli. Quello di Mattei sarebbe in sostanza un ritorno (Mattel lasciò la Confindustria nel 1976). Del tutto tramontata sembra invece l'ipotesi di un'ulteriore conferma di Guido Carli, in quanto ciò comporterebbe anche una modifica allo statuto, modifica contrastata da oltre il 70 per cento degli iscritti. Nel caso, Infine, i candidati già sentiti dovessero rinunciare definitivamente, i «tre saggi», per forza di cose, dovranno mettersi alla ricerca di nomi nuovi, puntando sempre la scelta su un «uomo di trincea». E tutto questo in poco meno di un mese, cioè entro il 13 febbraio. Il problema del successore di Paolo Savona, che a maggio lascerà la direzione generale della Confindustria per la presidenza del Cis, Credito Industriale Sardo, sarà compito dei nuovi vertici confederali. Il consiglio centrale della piccola industria, riunitosi ieri, ha espresso intanto a Savona «un vivo ringraziamento per l'attività svolta e in particolare per l'impegno concretamente manifestato a favore della realizzazione di iniziative tese ad una crescente valorizzazione della piccola impresa*. Emilio Pucci
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