La Gepi sostituisce l'Italcasse ora il consorzio Sir può partire di Natale Gilio

La Gepi sostituisce l'Italcasse ora il consorzio Sir può partire Decisione del Consiglio dei ministri per sbloccare gli interventi di salvataggio La Gepi sostituisce l'Italcasse ora il consorzio Sir può partire La finanziaria pubblica verserà gli 81 miliardi che l'istituto delle Casse di Risparmio si è rifiutato di sborsare - Dichiarazioni di Bisaglia e Schlesinger ROMA — Ci sono voluti oltre due anni, ma alla fine il consorzio bancario di salvataggio della Sir potrà diventare operante. L'ultimo atto, per iniziare il risanamento gestionale e finanziario del disastrato gruppo chimico di Rovelli, è stato deliberato ieri con la decisione del Consiglio dei ministri di autorizzare la Oepi, la finanziaria pubblica di salvataggio, a sostituirsi all'Italcasse, nella quota a quest'ultima spettante di partecipazione al consorzio. In pratica, la Gepi, sia pure in via transitoria, verserà al consorzio 81 miliardi, corrispondenti ai finaziamenti in denaro fresco che l'Italcasse avrebbe dovuto erogare per gli anni '79-81. Per quanto riguarda, invece, i debiti pregressi dell'Italcasse verso la Sir, ammontanti ad oltre 200 miliardi, questi, per deliberazione del consiglio di amministrazione dell'istituto, saranno consolidati con un piano di ammortamento a 10 anni, al tasso di interesse del 5 per cento, cosi come avvenuto per i crediti vantati dalle altre banche verso la Sir. Il provvedimento legislativo urgente del Consiglio dei ministri si è reso necessario per evitare di fare saltare tutta la costruzione messa in piedi per sottrarre al fallimento il secondo gruppo chimico italiano. Dopo l'avvio complesso e difficile del consorzio, con i vari piani di risanamento elaborati dall'Imi, principale creditore della Sir, la procedura di salvataggio si era infatti arenata di fronte all'opposizione dell'Italcasse, altro grande creditore di Rovelli. L'Istituto delle Casse di Risparmio, finito nelle cronache giudiziarie per la gestione Arcaini, lacerato da faide interne, ha vissuto in questi mesi momenti turbolenti che ne hanno in sostanza paralizzato l'attività. L'elezione di Remo Cacciafesta alla presidenza sembrava aver inaugurato il nuovo corso. Cosi, purtroppo, nonostante gli sforzi dello stesso Cacciafesta, non è stato, non essendo riuscito a ricucire il contrasto sollevato dalla Cariplo, contrasto legato principalmente a ragioni di controllo dell'Istituto. Lo stallo che ne è derivato, si è ripercosso negativamente su una serie di operazioni urgenti, tra cui la partecipazione al consorzio Sir. Si sono esperiti vari tentativi, con ipotesi anche di cessione del credito maturato verso Rovelli alle singole Casse di Risparmio, ma i risultati finali sono via via tutti naufragati. Unica eccezione, quella di essere riusciti a convincere l'Italcasse a consolidare l'enorme credito accumulato con la Sir. Il governo ha allora studiato altre soluzioni, risultando alla fine privilegiata quella di consentire un intervento della Gepi. Il ricorso alla finanziaria pubblica, voluto dai ministri Bisaglia e Lombardini, si spiega per diverse ragioni. Anzitutto, si è voluta evitare una presenza dell'Eni-Anic, per impedire un allargamento dell'area pubblica nel settore della chimica. In secondo luogo la Gepi, come ha spiegato Bisaglia, può assumere solo partecipazioni di minoranza, con l'obbligo di restituirle non appena possibile ai privati. Ancora, si esalta il ruolo della Gepi nel Mezzo¬ giorno, essendo gran parte degli impianti Sir localizzati nell'area meridionale. Resta chiaro, ha aggiunto il ministro dell'Industria, 'Che gli 81 miliardi stanziati dovranno essere riconferiti al Tesoro non appena la Gepi potrà cedere la partecipazione acquisita oggi in via transitoria o all'Italcasse o alle singole Casse di Risparmio'. L'iniziativa, quindi, ha concluso il ministro, va vista solo per consentire l'immediata messa a disposizione della Sir dei mezzi finanziari per la riattivazione produttiva delle aziende del gruppo. A spiegare, poi, in termini operativi il significato del provvedimento del governo, è intervenuto il presidente del consorzio bancario, Piero Schlesinger. « L'importante — ha detto—ero di assicurare la disponibilità degli 81 miliardi che sbloccano il problema e quindi rendono disponibili i messi finanziari di tutti gli altri aderenti al eonsorsio di risanamento della Sir. In questo modo si completa la copertura del fabbisogno finanziario prevista dal piano approvato dal Cipi. La Gepi, adesso, sostituisce la parte di denaro fresco che sarebbe dovuta provenire dall'I falcasse, La quota Italcasse — ha chiarito Schlesinger — in realtà è di 112 miliardi, 31 dei quali però riferiti al 1981. Di conseguenza, i messi finanziari di cui è necessario disporre subito ammontano a 81 miliardi, cioè la cifra che si avrà attraverso la Gepi. Per il resto, speriamo che nel frattempo, vada in porto la ricapitalizsasione dell'Istituto di credito tra le Casse di Risparmio: Natale Gilio

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