In carcere a Lugano uno dei protagonisti della frode dei petroli da 2000 miliardi
In carcere a Lugano uno dei protagonisti della frode dei petroli da 2000 miliardi Silvio Brunello arrestato per una piccola tentata truffa In carcere a Lugano uno dei protagonisti della frode dei petroli da 2000 miliardi VENEZIA — E' caduto nella rete per aver tentato una truffetta da niente uno dei più grossi personaggi dello «scandalo Brunello». Silvie Brunello, appunto. L'imprenditore trevigiano è titolare della «Brunello Lubrificanti» di Castagnole di Paese (Treviso), l'azienda che si trova da anni al centro di questa misteriosa vicenda di contrabbando di petroli che. oltre ad aver comportato evasioni tributarie per 2000 miliardi di lire, ha fatto finire in prigione uomini «al di sopra di ogni sospetto» e al cimitero, in circo stanze non chiare, tre testimoni. Brunello è stato arrestato a Lugano, in Svizzera, per aver cercato di pagare il conto dell'albergo con una carta di credito intestata al fratello. L'accusa, per la magistratura svizzera, è di «immigrazione clandestina» e non è una delle più lievi. Ma di ben altri reati dovrà rispondere Brunello di fronte ai giudici italiani, che hanno già chiesto (la cattura «accidentale» è avvenuta una decina di giorni fa, ma se n'è avuta notizia soltanto ora) l'arresto provvisorio ih attesa che sia concessa l'estradizione. Il mandato di cattura emesso dal giudice istruttore di Treviso, Felice Napolitano, parla di contrabbando e falso Le indagini sul contrabbando erano state avviate dal so- stituto procuratore Labozzetta in seguito alla scoperta di alcuni moduli di accompagnamento per prodotti petroliferi (H ter) falsi. L'inchiesta, che successivamente passò all'ufficio istruzione del tribunale, portò a numerosi arresti, fra cui quelli di tre ufficiali della Guardia di finanza. Una svolta importante per l'istruttoria fu rappresentata da una perquisizione compiuta proprio nell'azienda dei fratelli Silvio e Bruno Brunello, al termine della quale gli inquirenti entrarono in possesso di elementi tali da consentire una nutrita serie di ordini di cattura che non è ancora terminata. Un colpo «clamoroso» fu il mandato di cattura per Bruno Musselli, console onorario del Cile a Milano e petroliere di gran classe, che, dopo una discreta ma ferma ispezione nella sua abitazione, risultò compromesso piuttosto pesantemente con 1 «padrini» del contrabbando. Nei giorni scorsi, poi, il 4 gennaio, si era costituito alla Guardia di finanza di Treviso 11 «braccio destro» di Silvio Brunello, Au¬ gusto Grava, che era colpito da un ordine di cattura per contrabbando e falso in certificazione, emesso il 9 settembre 1978. Oggi, infine, 11 giudice Napolitano ha disposto l'arresto di Saverio Catanese, 42 anni, di origine napoletana, ma residente a Milano, accusato di essere il titolare effettivo della società «Garda Petroli e Sicca» di Verona e di controllare, attraverso la «Immobiliare Primavera», una raffineria veronese, la «Petrosol». Queste aziende, secondo il magistrato, avrebbero «acquistato» moduli H ter falsi dalla «Brunello lubrificanti» ed avrebbero fornito a questa petrolio di contrabbando. Sono sotto inchiesta le più svariate categorie di persone, dai militari al camionisti, dai funzionari dell'Utif (ufficio dipendente dal ministero delle Finanze che con le Fiamme gialle ha il compito di reprimere questo genere di illeciti) agli imprenditori. E la rete, a mano a mano che procede l'inchiesta, continua ad allargarsi. Gigi Bevilacqua
Persone citate: Bruno Brunello, Bruno Musselli, Felice Napolitano, Gigi Bevilacqua, Grava, Labozzetta, Napolitano, Sicca, Silvio Brunello
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