Ora «Jesus» punta all'Europa

Ora «Jesus» punta all'Europa Un nuovo socio (e aumento di capitale) nel Maglificio Torinese Ora «Jesus» punta all'Europa La società, che produce anche Robe di Kappa, è già leader del TORINO—Jesus, questa volta, ha davvero messo le ali. Qualche anno fa si era imposta sui mercati con due slogan (.Non a»rai altro jeans allinfuo-' ri di me», *Chi mi ama mi segua-) che, abbinati a un palo di shorts, avevano decretato un vero e proprio boom del jeans torinese. Ora da qualche giorno Giuseppe Lattes e Maurizio Vitale, rispettivamente presidente e amministratore delegato del «Maglificio e Calzificio Torinese», che produce anche .Robe di Kappa», hanno messo a segno un altro colpo grosso: hanno trovato un nuovo socio che farà fare al capitale del maglificio, con una operazione finanziaria piuttosto articolata, un balzo del 40-45% in poco tempo. Il nuovo socio è Paolo Botto Poala, presidente dell'Unione industriale di Biella, che entrerà (con il 10%) anche nel consiglio d'amministrazione della società torinese. Nel quartier generale della Jesus, l'operazione è salutata con molta soddisfazione. «Botto — dice Lattes — non è soltanto l'amministratore delegato di uno dei più importanti gruppi tessili biellesi, ma è anche un imprenditore moderno; 'Finalmente — aggiunge Vitale — potremo guardare con maggior re- spiro al mercato europeo*. Botto, dal canto suo, non nasconde l'importanza dell'operazione: •Come azienda — dice — avevamo bisogno di una diversificazione e con l'ingresso nel Maglificio, che possiede i marchi tra i più prestigiosi del settore, possiamo mettere un occhio sul mercato del jeans». Fondato all'inizio del secolo, il Maglificio aveva bisogno di aumentare 11 capitale. .L'azienda — dice Vitale — sta vivendo un periodo felice, di grande espansione. Nel 79 il fatturato è salito a 36 miliardi, e le previsioni per l'80 sono estremamente positive». Già nel primi sei mesi di quest'anno il gruppo dovrebbe fatturare 31 miliardi e per l'Intero anno è previsto un giro d'affari superiore del 60% rispetto al '79. «in queste condizioni — precisa Lattes — era indispensabile adeguare il capitale proprioall'attività». Circa 600 dipendenti in due. stabilimenti (uno a Torino, l'altro a Carpi) il Maglificio, in questi ultimi anni, ha ampliato la sua produzione, senza però abbandonare 11 suo punto di forza: 11 jeans classico, che da molti era stato dato per spacciato, e invece torna a registrare un vero e proprio boom in Italia e in Europa. 'Due anni fa, quando mercato italiano c'era la crisi—afferma Vitale — molti concorrenti si sono buttati' su produzioni alternative, mentre noi abbiamo continuato a puntare sul prodotto tradizionale. E' stata una scelta giusta e ora stiamo raccogliendo i frutti: metà della nostra produzione (50% jeans, 50% maglieria) è concentrata su un prodotto che tira e ci garantisce ormai una posizione leader nel settore. E su questo terreno la sfida è tutfaltro che chiusa: la selezione che c'è già stata (e quella che ci sarà) farà sì che, in pochi anni, sul mercato, non resterà che una manciata di produttori'. U punto di forza del Maglificio non è rappresentato soltanto dal jeans: anche la maglieria, in cui l'azienda torinese è entrata di forza una decina d'anni fa, sta vivendo un periodo felice. •Nel 79—dicono Lattes e Vitale —abbiamo avuto un incremento notevole e per l'SO potremmo anche giocare la carta del boom: abbiamo già avuto il 70% di ordini in più e se raddoppiassimo gli sforzi potremmo avere un'espansione maggiore, ma preferiamo commisurare gli impegni a quelle che sono le nostre forze». E gli sforzi, in questo moménto, sono puntati all'è stero. ' Attualmente la quota piazzata fuori Italia è piuttosto limitata: il 15-18%. In due anni però Vitale prevede di alzarla al 30%. Ciò grazie ai notevoli risultati della consociata spagnola, l'«Atlantic Junior», (che nel '79 ha fatturato 5 miliardi, 11 90% in più del '78), ma anche perché in, questi anni l'azienda ha compiuto un notevole sforzo di riorganizzazione commerciale in Europa e nell'America Latina. «Jn Francia — dice Vitali — abbiamo una filiale e 10 agenzie; in Inghilterra, dove già siamo pre-' senti, inizieremo quanto prima una robusta campagna pubblicitaria; in Germania, dove abbiamo aperto 10 agenzie, abbiamo praticamente raddoppiato le vendite. Analoghi sforzi abbiamo compiuto in Colombia e in Venezuela, mentre, contemporaneamente, abbiamo raggiunto accordi con licenziatari in Grecia e in Canada». Sette milioni di pezzi prodotti l'anno (tra jeans e maglieria), ora il Maglificio sta puntando su una nuova diversificazione: la linea dell'abbigliamento sportivo, in piena espansione anch'esso, che ha già conquistato uno spazio importante di mercato arrivando anche a sponsorizzare la Juventus. Creata un anno fa, questa linea, nel '79 ha avuto un balzo produttivo del 200%. Ciononostante al Maglificio guardano il futuro con prudenza. »E' vero — dice Vitale — che stiamo vivendo un periodo favorevole, ma fare errori nel nostro settore è facile». E a chi gli chiede se pensa di quotare la società in Borsa, Lattes risponde: »Per il momento no, siamo però favorevoli all'ingresso di un altro socio per un ulteriore aumento di capitale». Cesare Roccati IL CICLO TESSILE SI ALLUNGA (Media dell'andamento degli ordini interni ed esteri e degli ttockt in materie prime e prodotti finiti nel sistema tessile! SNGMG SNGAGS 197S 1976 1977 Fonte: Snia Viscosa-Mondo Economico F A G 1978 N G A G 1979

Persone citate: Botto, Cesare Roccati, Giuseppe Lattes, Lattes, Maurizio Vitale, Paolo Botto Poala