Bloccati da camion i valichi con la Svizzera per protesta contro i controlli sul gasolio

Bloccati da camion i valichi con la Svizzera per protesta contro i controlli sul gasolio Tensioni tra gli autotrasportatori, fermi da lunedì per 5 giorni Bloccati da camion i valichi con la Svizzera per protesta contro i controlli sul gasolio Contestati come assurdi e da «tavolino» i recenti provvedimenti del governo che limitano a 50 litri per gli autocarri e a 10 litri per le auto diesel l'esportazione del carburante - Chiesta l'immediata revoca del decreto in quanto praticamente inapplicabile COMO ~ Caos in frontiera. Gli autotrasportatori, esasperati dalle recenti disposizioni del governo di limitare le esportazioni di gasolio, hanno dichiarato uno sciopero di cinque giorni, sciopero che è scattato alle ventiquattro di lunedi scorso. I valichi commerciali con la Svizzera sono bloccati da colonne interminabili di camion fermi. C'è tensione tra gli autisti. Tutta la zona di frontiera è presidiata da ingenti forze di polizia. Brevemente i termini del problema. Dal 1" gennaio gli autotreni possono lasciare il territorio italiano con un massimo di 50 litri di gasolio nel serbatoio. Le auto diesel, invece, con un massimo di 10 litri. Le multe sono pesanti. Chi dichiara il falso, rischia di vedersi obbligato a pagare dalle 250 mila al mezzo milione di lire. Chi invece dichiara di avere gasolio in più nel serbatoio, paga in ragione di mille lire per litro. Nel documento rèso nota ieri e firmato da tutte le organizzazioni degli autotrasportatori —Anita, Pai. Flap. Fita —viene denunciata «la grave situazione che si è venuta a creare ai valichi doganali di Ponte Chiasso e limitrofi, a seguito del provvedimento emanato dal governo e, in conseguenza, delle carenze legislative ed organizzative che da anni subisce il settore del trasporto internazionale». Nel documento si propone anche la proclamazione di un fermo nazionale «Le nuove disposizioni — ci ha detto un camionista in fila con il suo autotreno dalle 5 di ieri a Brogeda — sono assurde. Prese, come al solito, a tavolino da qualche burocrate di Roma che non sa neppure che cosa significhi una dogana commerciale». Incalza un altro camionista furibondo: tSe un autotreno entra in territorio svizzero con i soli 50 litri di gasolio permessi non riesce neppure a raggiungere la prima stazione di servizio. Sull'autostrada, infatti — e quasi tutti gli autotreni, per le loro dimensioni, possono viaggiare solo in autostrada — la prima pompa è oltre il Monte Ceneri. I grossi serbatoi dei camion hanno sul fondo depositi, quindi, dei 50 litri permessi, solo pochi possono effettivamente essere utilizzatili. •Nel mio serbatoio, 50 litri di gasolio sono una goccia — spiega un altro autista veneto —. La pompa non li pesca. Potrei fare al massimo dieciquindici chilometri. Alla prima salita rimarrei a secco. Rischierei cosi una multa salata —500 franchi — da parte della polizia stradale svizzera che considera "incuria e negligenza" rimanere sull'autostrada .senza benzina o gasolio». I giornali ticinesi denunciano episodi grotteschi, che squalificano il nostro Paese. Agli autisti dei pullman di linea svizzera che fanno servizio giornaliero tra Lugano e Varese è stato contestato dai finanzieri il gasolio eccedente. Ci sono state discussioni a non finire. Empirico, poi. il sistema di controllo. C'è un finanziere con la calcolatrice elettronica giapponese che determina i volumi e c'è un tecnico che. metro alla mano, misura i serbatoi, senza tenere conto che spesso gU stessi hanno gli spigoli arrotondati. Per determinare la quantità di gasolio, viene usato un ramoscello oppure lo stesso metro. Molti autisti, ieri, pur di superare la dogana, hanno pagato le mille lire su ogni litro eccedente i 50. Altri hanno preferito gettare il gasolio per strada. «Ma non si rendono, conto — dice ancora un camionista grande e grosso — i nostri governanti che provocano danni di miliardi alle esportazioni, alla bilancia commerciale del nostro sgangherato Paese? E tutto per impedire l'esportazione di qualche tonnellata di gasolio! Giorgio Colato è il segretario della Fai (Federazione autotrasportatori italiani): »Mi auguro che prevalga il buon senso — ha dichiarato —e che questa infelice disposizione venga annullata o modificata. L'assurdo, poi, è che il gasolio venduto nel Canton Ticino è italiano. L'Italia, quindi, non risparmia niente. E noi autotrasportatori, invece di pagarlo in Italia 350 lire al litro, siamo costretti ad acquistarlo in Svizzera a 650 lire». A complicare le cose s'è inserita l'agitazione dei funzionari doganali di Ponte Chiasso, che da ieri pomeriggio si rifiutano di fare gli straordinari per denunciare lo stato di disagio in cui sono costretti a operare. Adolfo Caldarini

Persone citate: Adolfo Caldarini, Fita, Giorgio Colato