Un babbo cacciatore di nome Tolstoj

Un babbo cacciatore di nome Tolstoj FINALMENTE PUBBLICATO IN URSS IL «DIARIO» DELLA FIGLIA TATJANA Un babbo cacciatore di nome Tolstoj Importanti inediti e ristampe di Tolstoj sono usciti prima che si chiudesse il '79 (il '78 si era celebrato il 150° anniversario). Presso l'editore anglo-canadese Zaria Publishing è apparsa una raccolta .di Aleksandra Tolstoj, la figlia più giovane, che mori a 95 anni nello scorso settembre. Doc' (La figlia) include i ricordi autobiografici dal 1914 fino all'espatrio nel 1929 e una serie di articoli sul soggiorno nel Giappone e sui primi anni in America, dove Aleksandra Tolstoj si stabili. Nell'Unione Sovietica è uscita la monumentale opera documentaria del medico slovacco Dusan Makovickij, che sin dal 1904 fu compagno costante dello scrittore e ne annotò giorno per giorno i discorsi (U Tolstogo - Da Tolstoj - Izdatel'stvo Nauka). Severa autocritica Finalmente è uscito nel1 Urss il Diario di Tatjana L'vovna Suchotin-Tolstoj, finora pubblicato solo parzialmente in alcuni libri su Tol-. stoj e nella rivista Novyj mir (1973). Di questa figlia maggiore di Tolstoj, nata nel 1864 e morta a Roma nel 1950, i lettori italiani già conoscono le memorie giovanili Anni con mio padre (Garzanti 1976). Il Diario, caratterizzato da un'implacabile autocritica, fu iniziato nel 1872 dalla quattordicenne autrice, che lo conchiuse nel 1932, diclott'anni prima della fine. L'impressione di esuberante ricchezza spirituale prodotta dal volume è costituita dalla sua triplice portata di continuazione e ampliamento delle memorie, di documento storico-umano, e inoltre dal fatto di poter essere letto come un vero e proprio romanzo scrìtto in prima persona. Tale insolita abbondanza di meriti è dovuta innanzitutto alla stessa personalità dell'autrice, che — pur tolstojanamente incline ai rimorsi e all'analisi — in realtà palesa notevoli doti di narratrice e di saggista. Nel sessantanni di vita qui rievocati vediamo gli eventi dell'infanzia, l'iniziale percezione dei contrasti tra i genitori — la madre favorevole agli svaghi mondani, il padre invece austero ma tuttora cacciatore appassionato: •Siamo tornati dalla caccia — scrive Tatjana —. Quanto mi sono divertita! ... Ero talmente felice dì esserci stata portata che non riuscivo a rimettere la bocca nella posizione normale, dalla gioia mi si allargava fino alle orecchie». Accanto a Cecov La narrazione procede sempre lucida e sincera, facendoci percorrere le successive tappe dello sviluppo interiore e rivelando l'evolversi dei rapporti umani. Vivace, intelligente, colta, la contessina Tatjana Tolstoj all'inizio degli Anni Ottanta del secolo scorso miete successi ai balli moscoviti, affascina, s'innamora. In una cinquantina d'incantevoli pagine registra le sue conversazioni con i giovanotti, descrive il vestito «di tulle verde pallido, cosparso di minuscoli uccelli», nel cui corpetto infila di nascosto una sua foto da regalare. Ma oltre a queste note di costume, Tatjana pensa, matura, si occupa dei fratellini, d'estate partecipa a Jasnaja Poljana ai lavori dei campi, nel 1891 va con il padre e una sorella nella regione di Samara per aiutare i contadini ri¬ dotti alla fame dai cattivi raccolti, studia pittura con dei maestri illustri. Ma non tutti i personaggi che frequentano la loro casa le sembrano irresistibili quanto Cecov («un uomo al quale avrei potuto affezionarmi profondamente») o come i pittori Ge e Repin: vi sono anche i seguaci dello scrittore, i cosiddetti • tjomnye» (oscuri) talvolta molesti, e propensi a presentarsi proprio quando la moglie Sofia Bers si allontanava da casa. Nel Diario torreggia, beninteso, la figura di Tolstoj, il padre teneramente amato e ammirato, non senza, però, qualche critica. La sua influenza sulla figlia è cosi forte che per esempio dopo la lettura della Sonata a Kreutzer Tatjana nutre dei dubbi sull'opportunità di sposarsi, ma nel 1899 finisce lo stesso con il diventare la moglie di Michail Suchotin, un vecchio amico della sua famiglia. Lo doveva perdere nel 1914. Undici anni dopo Tatjana, grazie all'aiuto del celebre attore Alessandro Moissi, figlio di un commerciante albanese (1879-1935), riuscì a emigrare insieme con la figlia LiaWainstein

Luoghi citati: America, Giappone, Roma, Unione Sovietica, Urss